Il Sud è l’area d’Italia in cui si è registrata la crescita maggiore rispetto al periodo pre-Covid. A dirlo è l’ufficio studi della Cgia di Mestre, secondo cui nel Mezzogiorno il prodotto interno lordo reale è cresciuto dell’8,1% nel periodo 2019-2025, più di Nordovest (+7,2%), Nordest (+5%) e Centro (+3,8%). L’Italia, nel suo complesso, è cresciuta del 6,4%, la Francia del 5 e la Germania dello 0,2. Meglio dell’Italia ha fatto solo la Spagna (+10%), mentre la media dei Paesi dell’area Euro ha fatto registrare un +6,2%.
Tra le regioni, invece, la Sicilia è quella il cui Pil reale è cresciuto di più: +10,9%. Seguono la Lombardia (+9%), la Puglia (+8,9%), l’Abruzzo (+8,1%) e la Campania (+7,7%). A livello provinciale, invece, svetta Siracusa (+44,7%), seguita da Caltanissetta (+13,5%), Milano (+12,9%), Taranto (+12,6%) e Teramo (+12,1%).
Tuttavia, sottolinea la Cgia di Mestre, restano le differenze tra Nord e Sud se si guarda alla ricchezza pro capite relativa al 2025. Nel Nordovest il prodotto interno lordo per abitante è pari a 46.817 euro, mentre nel Mezzogiorno si attesta a 25.637 euro. A livello provinciale l’area più ricca è quella di Milano (75.127 euro), quasi il triplo rispetto all’area di Napoli (25.823 euro). La prima provincia del Sud è Cagliari, quarta a quota 36.869 euro. La penultima provincia per ricchezza pro capite è la Bat (20.865 euro).
Vincenzo Murgolo
