Oggi è il giorno di Draghi al Senato, il voto di fiducia è previsto in serata, e la replica giovedì alla Camera. Ieri
Draghi e’ salito al Quirinale dopo un colloquio con il leader del Pd Letta e prima di un colloquio con i vertici del centrodestra, riuniti fino a tardi con Berlusconi a Villa Grande. “Oggi con il Presidente Berlusconi e tutti gli alleati del centrodestra di governo. C’è grande preoccupazione dopo la scelta del M5s di aprire una crisi. Le nostre azioni saranno sempre dettate da un grande senso di responsabilità verso i cittadini”. Lo scrive su Twitter il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani riferendosi al vertice del centrodestra di ieri pomeriggio nella residenza romana di Silvio Berlusconi a Villa grande e dopo il confronto con il premier Draghi. Dai social arriva anche l’appello del segretario di Più Europa e sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova: “Gli europeisti, coloro che vogliono difendere l’Europa da Putin, i riformatori per un’Italia che possa crescere, votano la fiducia a Draghi. Senza porre condizioni”.
il segretario del Pd, enrico Letta, all’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari dem, alla Camera, spiega che “domani (oggi, ndr) e giovedì possono essere complesse, o meno complesse come spero”. “Spero – continua – possa
esserci una evoluzione che porti a una scelta facile. Ma può anche essere che ci siano avvitamenti, che questo ci porti a dover fare delle scelte che siano in grado di guardare all’interesse generale”.
Sono tante le incognite ma altrettante le spinte al presidente del Consiglio perché resti al suo posto, e arrivano anche dai governisti Cinquestelle, oltre che dagli ex. “Sia i veti che le bandierine ci portano verso la stessa direzione: il voto anticipato. Dovrà prevalere il senso di responsabilità, solo un atteggiamento maturo salverà il governo e metterà fine a questa crisi che rischia di trascinare il Paese verso il collasso economico e sociale”, commenta il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
A quanto si apprende, la linea di Lega e Forza Italia non sarebbe mutata dopo l’incontro con il presidente del Consiglio. In particolare riguardo alla richiesta di esclusione del Movimento 5 stelle dalla maggioranza. Ma il colloquio con Draghi, definito “franco” da Lupi, non sarebbe stato deludente. I leader non avrebbero preso ancora alcuna
decisione definitiva ma l’orientamento non sarebbe di chiusura, viene riferito. “Ascolteremo quello che dirà il premier”, dicono dal vertice di centrodestra. Ma da Salvini arrivano anche altre condizioni al voto di fiducia, e riguardano l’agenda dell’esecutivo: anticipare la legge di bilancio e poi arrivare allo scioglimento delle Camere. Il centrodestra di
governo tratta con il presidente del Consiglio Mario Draghi, e ritiene necessario comunque una discontinuità, perché sarebbe “insostenibile” far finta che niente sia successo. Ma non chiude ancora la porta al voto anticipato che resta il piano B.
Stefania Losito