Draghi a Mosca nei prossimi giorni
Tre adulti sono rimasti feriti nel bombardamento con colpi di mortaio di un asilo avvenuto oggi nel villaggio di Stanytsia Luhanska, in Ucraina orientale: lo scrive in un tweet il corrispondente dell’Independent, Oliver Carroll. “Ho parlato con un operatore umanitario, il quale ha confermato che il numero dei feriti ora è di tre: un insegnante, un’assistente alla lavanderia e una guardia giurata. I bambini erano in un’altra stanza”, si legge in un tweet.
Carroll ha inoltre postato un video che mostra l’interno della parte dell’asilo colpita, con evidenti danni.
L’Independent diffonde le immagini dell’aula di un asilo, con le pareti colorate e i disegni attaccati ai muri e a terra calcinacci sopra ai cubi colorati, ai palloni e giochi. Poi il primo piano di un enorme foro sul muro dal quale si vede
l’esterno. Il video mostra gli effetti del colpo di mortaio lanciato nell’asilo del Donbass. Ed è con le immagini che arriva chiaro il messaggio che i piccoli si sono salvati per miracolo.
Intanto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, alla Bbc, spiega che “l’adesione alla Nato è una garanzia di sicurezza” sulla quale l’Ucraina non è disposta a compromessi. E’ la risposta a chi gli chiede come superare la crisi con la Russia se le condizioni di Lavrov sono quelle di fare un passo indietro nell’alleanza. “Non è questione di ambizione – precisa Zelensky – abbiamo perso 15.000 persone, è la nostra vita, riguarda il futuro delle persone. Se parliamo di Nato, Ue, dei territori temporaneamente occupati, stiamo parlando della nostra indipendenza. Questo è quello che vogliamo e faremo per il nostro futuro”.
E arriva una telefonata tra Zelensky e il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. “Stiamo seguendo da vicino la situazione sul campo. E’ urgentemente necessaria una de-escalation”, scrive in un tweet Michel, esprimendo la
“solidarietà dell’Ue all’Ucraina” per l’asilocolpito.
“Dobbiamo perseguire la strategia della deterrenza ferma, non dobbiamo mostrarci deboli”, ha commentato il premier Mario Draghi al termine del Consiglio Ue informale sulla crisi ucraina. Al momento, prosegue, “non si vedono segnali di de-escalation»” da parte russa. Draghi ha confermato che sarà a Mosca “nei prossimi giorni”.
Stefania Losito