“In altri paesi ci sono, proprio per mantenere l’ecosistema del libro, interventi a sostegno dei canoni d’affitto, quindi interventi mirati e misurabili che non sono a fondo perduto e consentono di mantenere le librerie al centro dei luoghi di passaggio delle città e non in zone periferiche, come diceva il maestro di tutti i librai italiani, Romano Montrone”. Lo ha detto l’editore Alessandro Laterza a Radionorba, intervistato sul rischio che a Matera, capitale europea della cultura 2019, chiuda o si trasferisca in periferia la libreria Mondadori. “A Matera – ha detto Laterza – l’auspicio è che non ci sia chiusura della libreria Mondadori ma un trasferimento, cosa che è accaduta anche per un’altra libreria importante, in quanto i valori immobiliari e i canoni sono aumentati dopo la proclamazione di Matera capitale europea della cultura 2019, un effetto questo del turismo che induce lo sviluppo di attività di natura diversa: in termini economici questo è normale, certo è un po’ strano che questo accada a Matera proprio perché è capitale europea della cultura, sarebbe paradossale che in questa prospettiva proprio a Matera venisse meno o in subordine quella che è l’attività e la presenza delle librerie”. Ma le librerie sono in crisi un po’ ovunque: “È assolutamente vero – ha detto Laterza – che soprattutto le librerie indipendenti sono in difficoltà, io ritengo che, benchè sia impossibile impedire che ci sia diffusione del libro attraverso il commercio elettronico, le librerie siano comunque fondamentali come punto di aggregazione e di promozione culturali e quindi debbano essere guardate da noi come consumatori e dalle amministrazioni come presidi da privilegiare”. Ma a mettere in crisi le librerie, soprattutto al Sud, è la mancanza di lettori: “Non c’è dubbio – ha detto Laterza a Radionorba – che la lettura è collegata al reddito pro capite e alla capacità di spesa delle famiglie, è ovvio che nel Sud questi valori sono piu’ bassi e quindi c’è una minore propensione alla lettura, la questione più grave pero’, sulla quale dovremmo intervenire, è che noi abbiamo un considerevole problema per quanto riguarda l’istruzione, e il rapporto tra istruzione e lettura è immediato, e qui francamente il fatto che ci sia ancora una considerevole dispersione scolastica, benchè in diminuzione nel sud, e soprattutto il fatto che ci sia un calo drammatico di iscrizioni all’università e che tra i pochi che si iscrivono all’università molti lo fanno altrove, ecco questi sono fattori condizionanti”.
Maurizio Angelillo