Una testa monumentale in marmo della dea Atena, databile tra la fine del III e il II secolo a.C., è tra i reperti restituiti all’Italia e oggi esposti al Museo archeologico nazionale di Taranto nella mostra “Memorie trafugate. I reperti recuperati dal comando carabinieri TPC”. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma iniziate nel 2000, hanno consentito il rientro in patria delle opere trafugate clandestinamente da un celebre trafficante internazionale e che il Metropolitan Museum di New York ha restituito all’Italia attraverso un costante rapporto di diplomazia culturale.
Si tratta di una selezione di venti opere assegnate al Ministero della Cultura e destinati al MArTA. In esposizione anche una pittura parietale con scena di battaglia, fibule di età ellenistica, anelli del VI secolo a.C., ornamenti in bronzo con innesti in oro e rilievi in terracotta e pietra tenera, tutti in attesa di ulteriori studi scientifici. “Quando un reperto viene strappato al suo contesto si interrompe una connessione fondamentale: l’oggetto perde il legame con il tempo, il luogo e le persone che lo hanno prodotto”, ha spiegato la direttrice del MArTA, Stella Falzone.
“Il nostro lavoro – ha aggiunto – è provare a ricostruire quella connessione e sottrarre questi beni al mercimonio che li ha ridotti a puro valore economico”.
Il comandante provinciale dei carabinieri di Taranto, colonnello Antonio Marinucci, ha sottolineato come “ogni recupero rappresenti un risultato importante per la tutela del patrimonio culturale e la restituzione dei beni alla collettività”.
Michela Lopez
foto: sito ufficiale MarTa
