Con appena 95 sì e 38 voti contrari, Mario Draghi ha ottenuto la fiducia al Senato, ma Forza Italia, Lega e Movimento 5 Stelle non hanno votato. I due partiti di centrodestra hanno deciso di non esprimersi dopo che il premier aveva posto la fiducia su una risoluzione di Pier Ferdinando Casini, senatore eletto con il centrosinistra.
Draghi aveva chiesto alle forze politiche di ricostituire il patto di unità nazionale alla base del primo insediamento. Lega e Forza Italia, invece, non accettavano la conferma a governo del Movimento 5 Stelle, considerato ormai inaffidabile.
Adesso si attendono le prossime mosse del premier, che si recherà da Mattarella al Quirinale nelle prossime ore. Molto probabile che annunci le sue dimissioni. A quel punto il Presidente della Repubblica dovrebbe sciogliere le Camere per andare al voto entro 70 giorni. Le date papabili sarebbero quelle del 25 settembre e del 2 ottobre.
“In questo giorno di follia il Parlamento decide di mettersi contro l’Italia – ha scritto su Twitter il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta. – Noi abbiamo messo tutto l’impegno possibile per evitarlo e sostenere il governo Draghi. Gli italiani dimostreranno nelle urne di essere più saggi dei loro rappresentanti”.
Sempre sui social ha parlato di tempesta perfetta il commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni. “Ora è il tempo di voler bene all’Italia: ci aspettano mesi difficili ma siamo un grande Paese” ha scritto.
Rottura all’interno di Forza Italia. Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie, ha lasciato il partito dopo 25 anni. “Forza Italia ha definitivamente voltato le spalle agli italiani, alle famiglie, alle imprese, ai ceti produttivi e alla sua storia, e ha ceduto lo scettro a Matteo Salvini” ha detto la Gelmini.
Gianvito Magistà