Telefonini e droga sarebbero entrati nel carcere di Brindisi, lanciati dall’esterno o portati con altri stratagemmi, ad esempio nascosti in plichi, flaconi di shampoo, pacchetti di sigarette o cartoline destinate ai detenuti. È quanto emerso da un’inchiesta dei carabinieri, coordinata dalla procura di Brindisi, che ha portato all’esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare che dispongono in tutto 12 misure restrittive (un arresto in carcere, sei ai domiciliari e cinque obblighi di dimora) eseguite nelle province di Bari, Caserta e Brindisi.
Le accuse sono a vario titolo di spaccio di sostanze stupefacenti aggravate dall’aver commesso i fatti presso un istituto penitenziario.
I fatti si riferiscono a un periodo compreso tra il febbraio 2020 e il marzo 2021. L’inchiesta trae origine da informazioni assunte dai responsabili della polizia penitenziaria del carcere. All’interno dell’istituto, nel corso degli accertamenti, sono state trovate e sequestrate alcune dosi di droga.
Nel corso delle perquisizioni domiciliari eseguite oggi, in casa di un indagato di Noicattaro (Bari), sono stati trovati tre chili di hascisc suddivisi in trenta panetti. L’uomo, per cui inizialmente erano stati disposti i domiciliari, è stato portato in carcere.
Michela Lopez