Il presidente potrà ancora fare quello che vuole? Chiaramente no”. Così l’esultanza di Marine Le Pen, che ha portato il
Rassemblement National a quota 89 seggi nell’Assemble’e National, primo partito di opposizione. Emmanuel Macron ha perso la sua maggioranza e in Francia, e non solo, si apre la strada verso l’ignoto. E’ accaduto qualcosa di inaspettato nelle elezioni legislative in Francia, non previsto neppure dai sondaggi che ipotizzavano per il Rassemblement National – che aveva 8 deputati – un exploit fino ad ottenerne 50. E invece sono 39 in più.
“Siamo il primo partito d’opposizione – ha detto Le Pen – i francesi hanno sfondato la porta dello scrutinio a spallate,
facendo entrare 90 deputati del RN. Non posso che ringraziare gli elettori per aver contribuito all’emergere di questo
grandissimo gruppo di opposizione che ci consentirà di difenderli di fronte alla politica fredda, brutale e tecnocratica di Emmanuel Macron”.
Macron perde la maggioranza assoluta, arriva la forte svolta della sinistra unita di Jean-Luc Mélenchon, e lo storico punteggio della destra: è il sunto del secondo turno che solleva la questione della capacità di Macron di poter governare e far passare le riforme promesse, in particolare quella delle pensioni.
Stefania Losito