
Nel centrosinistra è il giorno dei veleni dopo la chiusura (quasi definitiva) delle liste del PD in vista prossime elezioni Regionali. L’ esclusione dell’ assessore uscente Fabiano Amati dall’ elenco dei Dem per la circoscrizione di Brindisi ha scatenato una relazione durissima con un feroce botta e risposta fra lo stesso Amati e il segretario regionale dei Democratici Domenico De Santis. Dopo le scaramucce su presunti veti nei minuti immediatamente successivi all’ ufficializzazione della bocciatura di Amati per far spazio al presidente della Provincia Toni Matarrelli, a provocare l’ escalation è stata una dichiarazione di De Santis: “Non possiamo candidare i trasformisti – ha detto – che a Brindisi sono stati sul palco con Forza Italia, la Lega e il partito della Meloni”. Un chiaro riferimento all’ assessore, che in quel momento era in polemica con il governatore Michele Emiliano e che poi uscì dal PD per approdare in Azione, salvo poi fare marcia indietro. Amati non se l’ è tenuta e ha commentato duramente le parole di De Santis: “Ma questo è completamente fuori. E mo’ che usciranno i fatti suoi?” , ha scritto sui social. Ricordando poi che De Santis è vice capo di Gabinetto di Emiliano, che all’ epoca delle elezioni brindisine disse “mai con Amati”. E che ora lo stesso De Santis è candidato nella Bat perché a Bari, sua provincia, non c’ era posto. Un attacco durissimo che fa salire la tensione alle stelle a pochi giorni dalla chiusura delle liste, anche perché va ad incidere sulle civiche già alle prese con i loro problemi. Amati infatti potrebbe accasarsi in Per la Puglia ma andrebbe a creare difficoltà ai due consiglieri uscenti Mauro Vizzino e Alessandro Leoci. Sempre in Per non sembra ancora chiuso il derby nella circoscrizione di Bari fra altri due consiglieri, Saverio Tammacco e Stefano Lacatena. Al candidato governatore Antonio Decaro è stato chiesto di fare da arbitro. La sensazione è che alla fine si candideranno entrambi e a decidere saranno gli elettori. Non senza veleni.
Mauro Denigris