
Contrordine per le elezioni regionali. Le consultazioni potrebbero svolgersi a luglio e non in autunno. La conferenza delle Regioni ha infatti approvato un documento di quattro governatori uscenti e ricandidati che propongono di svolgere in estate le elezioni anche alla luce dell’andamento positivo dei contagi da coronavirus. I governatori Emiliano (Puglia), De Luca (Campania), Zaia (Veneto) e Toti (Liguria) fanno un ragionamento molto semplice: se in autunno, come si prevede, il coronavirus dovesse tornare a circolare le elezioni sarebbero impossibili, quindi meglio approfittare della auspicata pausa estiva dei contagi per rinnovare gli organismi regionali. Il governo sembra essere disponibile ad accogliere la proposta. E’ interesse di tutti, politicamente parlando, chiudere subito il capitolo elezioni, soprattutto per i governatori uscenti che durante l’emergenza hanno raggiunto livelli di popolarità elevati che sperano di trasformare in consensi. Per la stessa ragione gli antagonisti sperano di trasformare a loro favore il malcontento sulle restrizioni imposte ai cittadini. Sullo sfondo c’è anche l’ipotesi di eliminare il voto di preferenza per contenere la campagna elettorale, ma sarà difficile mobilitare le singole Regioni su questo argomento varando la riforma dei sistemi elettorali. Una campagna elettorale che sarà meno di piazza e più virtuale con l’utilizzo dei mezzi social e tradizionali per evitare imbarazzanti assembramenti nelle città.