Laura Ziliani, l’ex vigilessa originaria di Temù, nel bresciano, scomparsa l’8 maggio e il cui cadavere è stato ritrovato tre mesi più tardi, potrebbe essere stata stordita con ansiolitici e poi soffocata con un cuscino. È l’ipotesi al vaglio degli inquirenti, che indagano sul delitto. Si attendono gli esami del caso per capire quali elementi possano essere trovati a sostegno di questa tesi. Nel corpo della donna sono stati trovate tracce di benzodiazepine.
Martedì, intanto, si terranno gli interrogatori di garanzia delle due figlie della donna, Silvia e Paola Zani, e del fidanzato di una di loro, Mirto Milani, arrestati venerdì scorso. Secondo gli inquirenti, alla base del delitto ci sarebbe stato un movente di natura economica. I tre avrebbero ucciso l’ex vigilessa per impossessarsi del suo patrimonio e risolvere i rispettivi problemi economici. Martedì compariranno davanti al giudice per le indagini preliminari, Alessandra Sabatucci, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Le due ragazze sono attualmente detenute nell’istituto penitenziario bresciano di Verziano, Milani in quello di Canton Mombello.
Vincenzo Murgolo