
Le spese obbligate, legate a beni e servizi di cui non si può fare a meno, continuano a pesare sui bilanci familiari, rappresentando il 42,2% della spesa totale. È quanto emerge da un’indagine di Confcommercio, che stima la spesa pro capite complessiva nel 2025 in 22.114 euro. Oltre 9300 euro, si legge in una nota, sono assorbiti da spese non comprimibili: 5171 euro per l’abitazione (109 euro in più rispetto al 2024), 2151 per assicurazioni e carburanti e 1651 per l’energia. Negli ultimi 30 anni, sempre secondo Confcommercio, le spese obbligate sono aumentate del 132%, con un record negativo (+178%) per l’energia.
Questa situazione, secondo il centro studi di Confcommercio, spinge le famiglie a “guardare con una certa diffidenza al futuro portandole a comportamenti più che prudenti nei confronti dei consumi ritenuti meno necessari”, con una “minore crescita del sistema” e un impatto “anche sulla situazione di benessere e soddisfazione dei cittadini”. Dal punto di vista dell’andamento dei consumi, osserva ancora Confcommercio, “se da un lato i servizi (come ristorazione, turismo, tempo libero) mostrano segnali di recupero (+134 euro pro capite), dall’altro i beni tradizionali (alimentari inclusi) registrano un’ulteriore flessione (-57 euro). Una tendenza che, insieme alla riduzione demografica e al cambiamento delle abitudini di consumo, richiede attenzione”. Per rilanciare la domanda interna, si legge ancora, occorre “rimuovere gli ostacoli che comprimono la libertà di spesa, a partire dal contenimento dei costi fissi e dalla tutela del potere d’acquisto”.
Vincenzo Murgolo