Prenotazioni online, rilevazione della temperatura corporea all’ingresso, distanziamento nella zona dei bar, nei bagni e nei privé, personale all’entrata delle piste per ridurre il numero delle persone che ballano contemporaneamente. Sono queste le principali prescrizioni che le associazioni dei gestori di discoteche in Puglia proprio in queste ore stanno proponendo alla task force regionale sul coronavirus per provare a ripartire. Una impresa complicata per un settore che da sempre fa del contatto sociale e dello stare insieme il suo core business. Ma, nonostante le difficoltà oggettive, i creatori di eventi non vogliono arrendersi perché il danno economico sarebbe enorme. Nella regione ci sono circa 120 discoteche che danno lavoro ad almeno 6000 persone. Tutto è fermo da tre mesi. Per far sentire la sua voce il mondo della discoteca ha in programma una no stop web per domenica prossima “Riapriremo tutte le discoteche più importanti della Puglia, anche se a porte chiuse – racconta Roberto Mangialetti, gestore di due grossi locali – facendo esibire alcuni grossi artisti a livello nazionale e locale per far capire a tutti che il nostro è un settore abbandonato”.
Del resto, è la tesi dei gestori, il rischio è che si moltiplichino feste private senza alcun controllo. “Abbiamo già notizia di feste private in ville – dice Pasquale Dioguardi, componente del direttivo di Movimento Impresa – senza alcun tipo di controllo. Credo che sia meglio riaprire un locale da ballo con tutti i controlli e le sicurezze che sono necessari per contrastare il coronavirus”.
Mauro Denigris