Sono 800mila le imprese del commercio e dei servizi che hanno riavviato le attività nella Fase 2, dopo il blocco dei due mesi ordinato da governo agli inizi di marzo per contenere la diffusione del coronavirus. E’ quanto emerge da uno studio di Confcommercio/Swg. Si tratta dell’82 per cento delle attività. Il restante 18 per cento ha deciso di attendere ancora (per il 27 per cento di tratta di bar e ristoranti). Delle imprese che hanno deciso di riaprire il 94% opera nel settore abbigliamento e calzature, l’86% in altre attività, il 73 per cento riguarda bar e ristoranti. Ma il 30 per cento di chi ha riaperto non si sente proprio al sicuro e si riserva di verificare le difficili condizioni di mercato, legando la sopravvivenza all’impatto delle tasse, della burocrazia e agli effetti della carenza di liquidità.