Mafia-Style e luoghi comuni per raccontare la Puglia, terra che ospita la tre giorni del G7 nelle prossime ore. In vista del vertice, la Cnn pubblica un reportage, a firma di Barbie Latza Nadeau, dal titolo ‘La violenza di tipo mafioso è in aumento nella stessa regione italiana dove i leader del G7 si incontreranno’. “Nello stesso periodo in cui il primo ministro italiano Giorgia Meloni annunciava che l’incontro dei leader del G7 si sarebbe tenuto in Puglia, nel sud dell’Italia, gli investigatori antimafia locali stavano individuando tre gruppi criminali di stampo mafioso che si presumevano essere all’origine di una recrudescenza della violenza – spiega l’emittente statunitense- secondo il rapporto semestrale del ministero dell’Interno italiano, pubblicato nel gennaio 2024, i gruppi mostravano preoccupanti segnali di problemi”.
“La prevalenza della criminalità registrata ‘riflette il dinamismo degli equilibri e delle strutture criminali segnati non solo da conflitti tra clan opposti ma anche da attriti tra clan’, afferma il rapporto”, prosegue la Cnn, spiegando che “i gruppi sono propaggini del sindacato criminale Sacra Corona, con sede nella città di Foggia e formato da famiglie criminali che si raggruppano in clan”. Peccato che la Sacra Corona Unita sia un’organizzazione criminale che nulla a che fare con Foggia, e peccato anche che il G7 si svolga in un’altra provincia. La stessa che ospita ogni anno migliaia di turisti, soprattutto – sovente – americani, senza nessun disordine. Eppure, nel reportage si parla di una terra di nessuno, abbandonata alla criminalità, agli “attacchi alla luce del giorno”, ai “sequestri di auto a mano armata”, agli “omicidi di alto profilo per vendetta fra i clan” e “mutilazioni”, paventando anche la necessità di un dispiegamento di forze dell’ordine per assicurare la tranquillità agli ospiti del G7, in un territorio del genere, con possibili infiltrazioni della mafia anche nell’organizzazione del Media Centre allestito dalla Fiera del Levante per i giornalisti, perché “i gruppi mafiosi sono noti per essersi infiltrati in progetti legittimi, compresi progetti di costruzione”. E non si disdegnano neppure i riferimenti a “possibili cellule dormienti islamiche” che gli agenti di pubblica sicurezza stanno monitorando con attenzione particolare “gli arrivi negli aeroporti e nei porti marittimi”. Chiaramente tutto condito da dichiarazioni del capo della polizia, Vittorio Pisani, e dai report del ministero dell’Interno estrapolati a casaccio dal contesto necessario e inseriti qua e là per allarmare. “È chiaro che nessuno di questi eventi metterà minimamente a rischio i grandi del mondo, che in quei tre giorni saranno superprotetti e inavvicinabili, ma è necessario garantire la stessa tranquillità alle circa 10mila persone che quella settimana si sposteranno fra Bari e Brindisi e che non godranno della protezione delle guardie del corpo e dei servizi di sicurezza”, ha la chiosa del servizio fatta raccontare da Pisani, ma che terminava un discorso di tutt’altra forgia, quando è stata rilasciata la dichiarazione.
Adesso gli operatori turistici invocano l’intervento della Regione a tutela dell’immagine della Puglia: “Si trascinino gli autori del reportage in tribunale per diffamazione”.
Stefania Losito