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Giancarlo Magalli condannato per diffamazione aggravata nei confronti di Adriana Volpe

La replica del conduttore sui social: “Io condannato a pagare una multa. La querela di Signorini ritirata perché “casualmente” Adriana lavora con lui”

Il Tribunale di Milano ha condannato Giancarlo Magalli per diffamazione aggravata nei confronti di Adriana Volpe in relazione ad un’intervista rilasciata sulla rivista Chi nel novembre 2017. Il conduttore televisivo dovrà risarcire i danni patiti dalla parte civile Adriana Volpe – assistita dagli avvocati Michele Briamonte, Nicola Menardo e Stefania Nubile dello Studio Grande Stevens – liquidati in via di provvisionale in 25.000 euro e pagare 14.000 euro di multa. Il conduttore è intervenuto sui Facebook per commentare la sentenza.  Scrive Magalli: “Dato che tra 5…4…3…2…1 la Volpe inonderà il web di comunicati stampa riguardanti la mia condanna esemplare per un’intervista in cui io parlavo del Me Too e  non  la nominavo affatto, volevo anticiparla specificando che il giudice mi ha dato una multa (che non devo nemmeno pagare) una provvisionale (che non devo pagare) e le spese legali (che pagherò). Questo prima che dica che sono stato condannato all’ergastolo o a 10 milioni di risarcimento. Per inciso nella causa eravamo imputati io, il giornalista che mi aveva fatto l’intervista ed aveva cercato di farmi parlare della Volpe (assolto) ed il direttore responsabile del giornale che l’aveva pubblicata. Per lui la querela è stata ritirata. E di chi parliamo? Ma di Alfonso Signorini che casualmente è quello con cui da allora Adriana lavora. Coincidenze, eh…”

Adriana Volpe in una intervista aveva detto che lavorare con Magalli era stato molto difficile e, parlando della denuncia, aveva detto: “In me rimane la voglia di un senso di giustizia che mi aspetto. Non mollo: non lo faccio per me, che ho preso un mio percorso, ma per chi arriverà dopo. investo tempo, energie e anche soldi per la tutela del lavoro: non è possibile che se uno alza il dito per segnalare una questione seria non solo non venga ascoltato ma addirittura zittito e messo in disparte. Che si tratti di uomini o donne, non cambia”.

Angela Tangorra

@credits: Immagini dal profilo Facebook di Giancalo Magalli

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