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Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Mattarella: “No a indignazione intermittente”. Meloni: “Siamo libere”. Messaggi anche dall’Unione europea

No alle indignazioni a intermittenza. Lo scrive a chiare lettere il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. “Una società umana, ispirata a criteri di civiltà, non può accettare, non può sopportare lo stillicidio di aggressioni alle donne, quando non il loro assassinio”, scrive il presidente.

Anche la premier Giorgia Meloni posta su X un messaggio alle donne: “Siamo libere e nessuno può toglierci quella libertà, nessuno può pensare che siamo nel loro possesso”. Ha rilanciato il contenuto del suo discorso pronunciato ieri nell’iniziativa che si è svolta davanti a Palazzo Chigi con il video della serata con la proiezione del numero 1522 sulla
facciata di Palazzo Chigi.

La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, nel messaggio video ricorda Giulia, “è tempo di agire – dice – non ci sono scuse, è già troppo tardi, occorre difendere donne”. Giulia e tante altre in Europa “sono alcuni esempi delle violenze e degli abusi subiti da migliaia di donne solo per il fatto di essere donne”, ha detto Metsola. “E’ terribile e assolutamente inaccettabile. Ribadisco che serve un quadro normativo per la loro protezione, servono pene più severe per i colpevoli, bisogna porre fine alla rimanente cecità istituzionale verso questa epidemia che colpisce le donne. Non ci sono più scuse, è già troppo tardi”, ha concluso la presidente dell’Europarlamento. 

“Il primo diritto delle donne è quello di essere libere dalla violenza”. Per questo “dobbiamo varare la prima legge Ue per combattere la violenza contro le donne”. Lo ha scritto su X la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “C’è bisogno di un profondo cambio di mentalità, anche in Europa”, ha poi aggiunto von der Leyen. “Non c’è mai una giustificazione per colpire una donna o per mutilare il corpo di una ragazza. E ‘no’ vuole dire sempre
‘no’. Il nostro dovere è quello di assicurare la stessa protezione a tutte le donne in tutti i Paesi Ue”, ha concluso la
presidente della Commissione europea. 

Stefania Losito

 
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