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Giravano in Ferrari ma percepivano il Reddito di Cittadinanza. Maxi-operazione antifurbetti dei carabinieri al Sud

Chi aveva la Ferrari, chi uno yacht, chi una scuola di ballo. C’è anche chi si è inventato di avere dei figli per ottenere benefici. Percepivano, tutti indebitamente, il reddito di cittadinanza. Maxi-operazione anti-furbetti dei carabinieri nel Mezzogiorno, quasi 5mila le irregolarità riscontrate. Gli indebiti percettori della misura di sostegno sono stati individuati in controlli svolti tra il primo maggio e il 17 ottobre in 5 regioni, dai carabinieri del Comando Interregionale “Ogaden” – con giurisdizione su Campania, Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata – e dai colleghi del Comando tutela del lavoro.
In Puglia, 1.251 le irregolarità riscontrate, il 7,5% dei controlli effettuati, e sono state denunciate 1.055 persone, 379 delle quali note alle forze di polizia (12 per gravi reati associativi). Tra i deferiti il 56,4% sono uomini (595), il 43,6% donne (460), il 62,8% italiani (663) e il 37,2% stranieri (392). Nel periodo considerato, la somma indebitamente percepita ammonta complessivamente a 5.468.784 euro.
Irregolarità per oltre 2,3 milioni di euro sono state accertate nell’ambito di controlli che hanno portato alla denuncia di 399 persone.

Per esemplificare, l’intestatario di una grossa imbarcazione da diporto residente ad Aradeo (Lecce) era anche destinatario del RdC: peccato che fosse ai domiciliari. A Taranto la “task force” istituita dai carabinieri ha individuato un 71enne disoccupato che incassava il reddito pur essendo il proprietario, con la moglie ed il figlio, di 17 macchine e di una motocicletta: tra i modelli, una BMW, una Mini Cooper, 3 Jeep, 2 Smart e una Kawasaki Ninja. A Talsano (Taranto) un fruitore del beneficio risultava proprietario di 4 veicoli, di cui due di lusso, un altro faceva parte di un nucleo familiare che, nell’ultimo triennio, aveva dichiarato redditi pari a 324.000, 143.000 e 164.000 euro. Ad Avigliano (Potenza) i Carabinieri hanno denunciato 5 persone, una delle quali incassava il reddito ma gestiva una scuola di ballo. A Bari Palese un pluripregiudicato – arrestato il mese scorso per furto – aveva chiesto e ottenuto il reddito sebbene colpito da sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. A San Pietro Vernotico (Brindisi) è riuscito ad accedere al sussidio un anziano esponente di rilievo della Sacra corona unita. A Canosa di Puglia e Trinitapoli (Barletta) le irregolarità emerse hanno riguardato cittadini stranieri sia comunitari, sia extra Ue, che hanno falsamente dichiarato di risiedere in Italia da oltre 10 anni, pur essendo in realtà presenti da periodi molto più brevi o addirittura già cancellati all’anagrafe in quanto irreperibili da anni. Altri, una volta ottenuto il reddito, sono stati cancellati dall’anagrafe comunale poiché rientrati nel proprio Paese di origine, tornando in Italia una volta al mese solo per poter monetizzare quanto indebitamente percepito. Accertati infine numerosi casi di soggetti che hanno dichiarato di far parte di nuclei familiari composti da 15-20 persone residenti nella stessa abitazione ma che per l’anagrafe risultano irreperibili o inesistenti. A Collepasso, in provincia di Lecce, una delle persone individuate ha dichiarato la presenza nel proprio nucleo familiare di sei minori stranieri mai censiti in quel comune con i quali non aveva alcun vincolo di parentela. Sempre a Collepasso una coppia ha inserito nel proprio nucleo familiare la presenza di altri familiari, in realtà residenti in Germania.

Nel dettaglio, sono 4.839 le irregolarità riscontrate, il 12,6% sui 38.450 nuclei familiari sottoposti a verifica, il 9,9% dei 387.076 nuclei beneficiari del sussidio nelle cinque regioni alla data del 30 aprile scorso. I militari hanno testato i requisiti di 87.198 percettori del reddito, denunciandone in stato di libertà 3.484: il 38,4% di questi ultimi (1.338) erano già noti alle forze di polizia per altri motivi e 90 di loro (il 2,6%) risultano avere condanne o precedenti per gravi reati di tipo associativo. E’ di 19,1 milioni di euro l’ammontare della cifra complessiva indebitamente percepita nel periodo e nel territorio controllati.

Stefania Losito

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