Raggiunto l’accordo in Consiglio dei ministri sulla riforma della giustizia. Trovato l’accordo tra le forze di maggioranza, a cominciare dal Movimento 5 Stelle in particolare per i tempi dei processi riguardanti i delitti di mafia.
La proposta che ha incontrato il placet del Movimento prevede tempi più lunghi, fino a sei anni in appello, per i processi per delitti con aggravante mafiosa, nella fase transitoria di entrata in vigore della nuova prescrizione fino al 2024. Una proposta frutto di una mediazione del Partito Democratico. Il consiglio dei ministri è iniziato dopo una lunga riunione dei ministri del Movimento 5 Stelle con il leader in pectore, Giuseppe Conte ed è stato temporaneamente sospeso per oltre due ore e mezzo. Durante la riunione, riferiscono fonti governative, il premier Draghi avrebbe richiamato tutti i partiti della maggioranza alla responsabilità per una riforma importante che riguarda un tema molto sensibile.
Soddisfatta Marta Cartabia, ministra della Giustizia. “Ora acceleriamo”, ha dichiarato, aggiungendo che tutte le forze di maggioranza hanno aderito convintamente alla riforma e si sono impegnate a ritirare tutti gli emendamenti presentati con l’obiettivo di concludere l’iter nei prossimi giorni. Dal Movimento 5 Stelle il leader in pectore, Giuseppe Conte, si è detto fiducioso circa la compattezza dei parlamentari pentastellati in aula. “La riforma Bonafede non esiste più e questo è un passo avanti per l’Italia”, ha commentato il leader di Italia Viva, Matteo Renzi.
Vincenzo Murgolo