Il “necrologio” del New York Times: nei film era il prezzo per un pensiero
Addio alla tradizione, lunga due secoli, citata anche nei film. “Un penny per i tuoi pensieri”, lo diceva Jeanne Moreau nel film Querelle, e “due penny per gli uccellin”, cantava Julie Andrews in Mary Poppins. E’ finita nelle scorse ore la vita del penny, la moneta che per 232 anni equivaleva a un centesimo di dollaro. Nella zecca di Filadelfia, alla presenza di alti funzionari del Tesoro, è stato coniato ieri l’ultimo penny. Vittima della sua irrilevanza e di costi superiori al suo valore, la monetina color rame (poi diventata di zinco) onnipresente nei salvadanai dei bambini aveva perso ogni sua utilità o funzione.
Il costo di ciascun conio era salito a oltre tre centesimi: un’assurdità finanziaria che ha segnato la condanna a morte della monetina.
Nella sua epoca d’oro, il penny ha avuto un enorme impatto culturale. “Era il prezzo corrente per un pensiero (‘a penny for your thoughts’), un simbolo di frugalità, qualcosa da risparmiare e/o guadagnare”, ha scritto il New York Times in una sorta di ‘necrologio’. Raccolto per strada portava fortuna, specialmente se con la faccia di Abraham Lincoln in su.
Il penny, inizialmente di rame e poi, a causa del prezzo del metallo, quasi interamente di zinco, aveva trovato spazio a Hollywood anche come protagonista (il film Pennies from Heaven candidato agli Oscar nel 1936), nelle canzoni (Penny Lover) e nella moda: i mocassini ‘penny loafers’ con la monetina infilata nella fessura del cinturino che attraversa la parte superiore della scarpa sono dagli anni Cinquanta un’icona dello stile preppy, nato nelle prestigiose università della Ivy League, associato a studenti provenienti da famiglie benestanti.
Era stato lo stesso Donald Trump a ordinare in febbraio al Tesoro di non non produrre più penny: “Liberiamoci degli
sprechi, anche se un penny alla volta”, aveva scritto il tycoon su Truth.
Preceduto da un cugino più piccolo, il ‘mezzo centesimo’, il penny era nato nel 1793 proprio a Filadelfia, tenuto a battesimo dal primo segretario al Tesoro Alexander Hamilton. Inizialmente rappresentava la Statua della Libertà e solo nel 1909 Lady Liberty fu sostituita dal profilo di Abraham Lincoln. L’ultimo conio non significa comunque che il penny scomparirà dalla circolazione: ne restano in giro 250 miliardi di esemplari che continueranno a prendere polvere oppure, raramente, a essere usati per contribuire a pagare qualcosa.
Stefania Losito
