Nell’ultimo anno i prezzi del grano in Puglia sono crollati del 60% con valori “al di sotto dei costi di produzione che mettono a rischio il futuro della coltivazione” in un periodo nel quale gli agricoltori hanno dovuto “spendere oltre 300 euro in più a ettaro”. A denunciarlo in una nota è Coldiretti Puglia. Il riferimento è al braccio di ferro tra Commissione europea e Polonia, Slovacchia e Ungheria, che vogliono bloccare l’import di grano ucraino dopo la mancata proroga del divieto comunitario di importazione nei cinque Paesi confinanti, che si va a sommare alle conseguenze del mancato accordo sul mar Nero. A questa situazione, secondo Coldiretti, si aggiunge il fatto che “il clima pazzo ha fatto crollare la produzione sotto i sette milioni di quintali”. “L’incertezza sull’accordo”, si legge ancora, “ha favorito le speculazioni sul mercato delle materie prime agricole”. Per Coldiretti sono dunque necessari una “costante analisi dei prezzi” e “l’aumento dei controlli”, in maniera tale da garantire che “il prezzo del grano duro copra i costi di produzione degli agricoltori, nel rispetto della legge contro le pratiche sleali”. Coldiretti Puglia auspica dunque l’avvio della “Commissione unica nazionale grano duro” e la “promozione della pasta 100% italiana, sostenendo l’intera filiera”.
Vincenzo Murgolo