Hamas ha chiesto ai palestinesi della Cisgiordania di “marciare verso” la Spianata delle Moschee a Gerusalemme e di “spezzare le catene dell’occupazione e del suo assedio”. In un post su Telegram, riferendosi ai palestinesi uccisi ieri da Israele, il movimento islamista ha salutato nel “terzo giorno del sacro Ramadan i martiri” di Gerusalemme, Jenin e Betlemme, compreso “l’eroico accoltellamento” nel quale sono stati feriti due israeliani. Per Hamas deve essere “una jihad di vittoria o di martirio”. Sempre su Telegram il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, ha commentato l’atteggiamento del presidente americano, Joe Biden, la cui posizione “sta cambiando nella retorica e viene messa alla prova nella sua applicazione”. “Sono molte”, si legge ancora, “le azioni che l’amministrazione americana deve fare per fermare la guerra genocida e che affama il nostro popolo a Gaza e nel Nord”.
Secondo l’agenzia di stampa palestinese ‘Wafa’ almeno sei persone sono morte e altre 83 sono rimaste ferite ieri sera, quando le forze israeliane hanno sparato contro un assembramento di cittadini a Gaza. Dal 7 ottobre, secondo il ministero della Sanità della Striscia di Gaza gestito da Hamas, il bilancio delle vittime palestinesi nella zona è di 31.272 morti e 73.024 feriti.
Per il segretario di Stato americano, Antony Blinken, proteggere e aiutare i civili deve essere il “lavoro numero uno” per Israele nella Striscia di Gaza. “Ci aspettiamo”, ha aggiunto, “che il governo di Tel Aviv si assicuri che questa sia una priorità. Proteggere i civili, ottenere l’assistenza di cui hanno bisogno, questo deve essere il lavoro numero uno, anche se fanno ciò che è necessario per difendere il Paese e affrontare la minaccia rappresentata da Hamas”.
Vincenzo Murgolo