Scholz e Macron invitano Putin a soluzione diplomatica e a togliere l’assedio a Mariupol
“Questa guerra non è stata iniziata da noi, questa è l’invasione cinica e crudele da parte della Russia, è la guerra contro il popolo ucraino”. Lo ha affermato Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina, intervenendo in collegamento video con la manifestazione di Eurocities a Firenze. “Questa guerra non è solo contro il nostro popolo ucraino, ma è contro i nostri valori, contro il nostro modo di vivere”. Zelensky ha chiesto di ricordare “i 79 bambini uccisi dalla guerra, 79 famiglie distrutte, Dobbiamo fare in modo che questo numero non aumenti e che nessuno lo dimentichi”. Secondo il presidente, circa 1.300 soldati ucraini sono stati uccisi finora. “Mariupol è bombardata 24 ore su 24, hanno distrutto una clinica ostetrica in un ospedale pediatrico. Questo è odio per tutti i vivi”.
In un video con la stampa estera dal suo bunker il presidente ucraino ha anche detto che il sindaco di Melitopol è “vivo, ma lo stanno torturando” perchè dichiari il suo sostegno alla Russia. Oggi a Melitopol, una delle città occupate dai russi, centinaia di persone sono scese in strada per protestare e chiedere il rilascio del sindaco. Le autorità ucraine sostengono che Ivan Fedorov sia stato rapito e portato via, con il capo coperto da una busta di plastica, in un luogo sconosciuto: ci sono anche le immagini di una telecamera di sicurezza che sembrano proprio mostrare la scena in cui il sindaco viene portato via da una decina di soldati russi. Le forze russe avrebbero fermato e portato in un luogo ignoto anche Olga Gaisumova, organizzatrice di una delle manifestazione di protesta.
Intanto, mentre Kiev è sempre più cinta d’assedio, Olaf Scholz e Emmanuel Macron, in una telefonata, hanno incalzato Vladimir Putin, chiedendo una tregua immediata in Ucraina. In 75 minuti, i due leader hanno anche chiesto “l’inizio di una soluzione diplomatica del conflitto”. Macron ha chiesto a Putin di “togliere l’assedio” a Mariupol, dove la situazione è “umanamente insostenibile”. Il Cremlino, secondo fonti dell’Eliseo, “non ha dato alcun segnale della volontà di sospendere la guerra”. Anzi, nella telefonata Putin ha accusato le forze di Kiev di “flagranti violazioni” del diritto internazionale umanitario.
Russia e Ucraina hanno intanto tenuto nel pomeriggio nuovi colloqui in videoconferenza, al termine dei quali fonti ucraine hanno riferito che la Russia mostra un “approccio fondamentalmente diverso” che fa sperare nell’apertura di un dialogo. Qualcosa che non era mai avvenuto “negli ultimi due anni”.