“Kherson è nostra”, esulta così il presidente ucraino Zelensky. L’esercito di Kiev e’ entrato nella citta’ dopo il ritiro dei
soldati russi. Festa e bandiere nelle strade. Ma il Cremlino ribadisce che la regione resterà russa, nonostante la ritirata e
che non considera il ritiro un’umiliazione. Il ministero della Difesa russo afferma che oltre 30.000 soldati e 5.000 mezzi
militari e armamenti sono stati trasferiti sulla sponda sinistra del fiume Dnipro. Missili su Mykolaiv, vittime tra i civili.
“Oggi e’ una giornata storica. Stiamo tornando a Kherson. Per ora i nostri difensori si stanno avvicinando alla citta’ ma le unita’ speciali sono gia’ in citta’”, ha detto Zelensky in un messaggio video pubblicato sul suo canale Telegram, “la gente di Kherson stava aspettando. Non hanno mai rinunciato all’Ucraina”.
Alcuni video diffusi sui social media e riportati dalla Cnn mostrano i primi soldati ucraini arrivati nel centro della citta’ di Kherson, mentre vengono accolti da una folla di civili.
Un filmato mostra diversi soldati tra la gente nella piazza principale di Svobody, abbracciati dai civili, alcuni in
lacrime, che si fanno selfie. Un militare viene sollevato in aria dalla folla.
Intanto, decine di persone, alcune avvolte nella bandiera ucraina, cantano ‘Szu’, acronimo delle Forze armate ucraine.
Stefania Losito