“L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia segna una svolta decisiva nella storia europea”, ha detto il premier Draghi nelle comunicazioni di governo al Senato. “Negli ultimi decenni, molti si erano illusi che la guerra non
avrebbe piu’ trovato spazio in Europa. Che gli orrori che avevano caratterizzato il Novecento fossero mostruosità irripetibili. Che le istituzioni multilaterali create dopo la Seconda Guerra Mondiale fossero destinate a proteggerci per sempre. In altre parole, che potessimo dare per scontate le conquiste di pace, sicurezza, benessere che le generazioni che ci hanno preceduto avevano ottenuto con enormi sacrifici”, ha proseguito.
Draghi assicura che “l’Italia è impegnata in prima linea per sostenere l’Ucraina dal punto di vista umanitario e
migratorio, in stretto coordinamento con i partner europei e internazionali. La situazione umanitaria nel Paese è sempre più grave. L’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari ha stimato in 18 milioni il numero di persone che potrebbe necessitare di aiuti umanitari nei prossimi mesi”. “L’Italia farà di tutto per aiutare i paesi vicini nel dramma dell’impatto di questa migrazione. Possono contare sull’Italia”, ha aggiunto.
Intanto l’appello ai connazionali a lasciare l’Ucraina. “In Ucraina sono presenti circa 2.300 nostri connazionali, di cui oltre 1.600 residenti. Dal 12 febbraio la Farnesina ha raccomandato agli italiani presenti nel Paese di lasciare l’Ucraina con i mezzi commerciali disponibili. A partire dal 24 febbraio, in seguito agli attacchi da parte russa, l’avviso e’ stato modificato. Ai connazionali ancora presenti nella capitale ucraina e dintorni abbiamo raccomandato di utilizzare i mezzi tuttora disponibili, inclusi i treni, per lasciare la città, negli orari in cui non c’è il coprifuoco. In queste ore non vige il
coprifuoco, ma la situazione potrebbe cambiare in conseguenza dell’andamento delle operazioni militari. Raccomandiamo la massima cautela” .
Il premier fa sapere, anche, che saranno facilitate le procedure per le domande di protezione internazionale per i rifugiati ucraini. “Il Ministero dell’Interno sta lavorando alla predisposizione di apposite norme sull’accoglienza degli sfollati ucraini nelle strutture nazionali – ha detto ai senatori – Abbiamo già instaurato un dialogo con le Agenzie delle Nazioni Unite competenti per individuare le priorità di intervento e procedere con l’elaborazione di progetti d’ assistenza ai rifugiati nei Paesi vicini all’Ucraina. Intendiamo rendere più facile, l’esame delle domande di protezione internazionale che verranno presentate”.
A proposito della creazione di una difesa comune europea, Draghi ha chiarito che “è necessario procedere spediti per acquisire una vera autonomia strategica, che sia complementare all’Alleanza Atlantica”.
Sul fronte energetico e le sanzioni alla Russia, il premier ammette: “In caso di interruzioni nelle forniture di gas dalla Russia, l’Italia avrebbe più da perdere rispetto ad altri Paesi europei che fanno affidamento su fonti diverse. Questo non diminuisce la nostra determinazione a sostenere sanzioni che riteniamo giustificate e necessarie”.
“L’Italia importa circa il 95% del gas che consuma e oltre il 40% proviene dalla Russia. Nel breve termine, anche una completa interruzione dei flussi di gas dalla Russia a partire dalla prossima settimana non dovrebbe comportare problemi. L’Italia ha ancora 2,5 miliardi di metri cubi di gas negli stoccaggi e l’arrivo di temperature piu’ miti dovrebbe comportare una significativa riduzione dei consumi da parte delle famiglie. La nostra previsione e’ che saremo in grado
di assorbire eventuali picchi di domanda attraverso i volumi in stoccaggio e altra capacita’ di importazione”.
Tuttavia, chiarisce ancora Draghi in Senato, “è importante muoverci nella direzione di un approccio comune per lo stoccaggio e l’approvvigionamento di gas. Farlo permetterebbe di ottenere prezzi piu’ bassi dai Paesi produttori e assicurarci vicendevolmente in caso di shock
isolati”. “La guerra avrà conseguenze sul prezzo dell’energia, che dovremo affrontare con nuove misure a sostegno delle imprese e delle famiglie – ha aggiunto Draghi – è opportuno che l’Unione Europea le agevoli, per evitare contraccolpi eccessivi sulla ripresa. Nel lungo periodo, questa crisi ci ricorda l’importanza di avere una visione davvero strategica e di lungo periodo nella discussione sulle nuove regole di bilancio in Europa”.
Per diversificare le fonti di energia “dobbiamo prima di tutto puntare su un aumento deciso della produzione di energie rinnovabili – come facciamo nell’ambito del programma “Next Generation EU”. Dobbiamo continuare a
semplificare le procedure per i progetti onshore e offshore – come stiamo gia’ facendo – e investire sullo sviluppo del
biometano. Il gas rimane un utile combustibile di transizione. Dobbiamo ragionare su un aumento della nostra capacita’ di rigassificazione e su un possibile raddoppio della capacita’ del gasdotto Tap”.
Il discorso, durato trenta minuti, ha raccolto oltre venti applausi dall’Aula.
Stefania Losito