Sale a tre il numero dei bambini rimasti uccisi nell’attacco avvenuto nella notte tra lunedì e martedì a Sumy, a nordest dell’Ucraina. Ventidue in tutto i morti. Almeno 10 persone sono rimaste vittime invece dei bombardamenti a Severodonestk, nella parte orientale del Paese, nella provincia di Lugansk, nel Donbass: lo riferisce un responsabile locale. L’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk (DPR) ha subito quasi 30 attacchi nelle ultime 24 ore, con un bilancio di sette feriti, come riporta il Centro congiunto per il controllo e il coordinamento (JCCC). Ieri sono stati
evacuati da Sumy 5.000 civili, comunica il vicedirettore dell’ufficio di presidenza ucraina, Kirill Timoshenko. Mosca annuncia di avere il controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Nuovi corridoi umanitari saranno aperti oggi in Ucraina, ha annunciato ieri sera la Russia. Sono gia’ piu’ di 2 milioni le persone fuggite dalla guerra, secondo l’Onu. Nella notte sono risuonate le sirene a Kiev.
La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, conferma l’incontro previsto oggi in Turchia, ad Antalya,
tra i ministri Lavrov e l’omologo ucraino Kuleba. Ma è allarme degli ‘007’ Usa: Putin “percepisce questo come un conflitto che non può permettersi di perdere” e potrebbe “raddoppiare gli sforzi”.
La Russia lavora a una risposta “rapida” e “ponderata” alle sanzioni imposte dall’Occidente, che sara’ avvertita nelle aree piu’ “sensibili per coloro a cui si rivolge”, dice il direttore del dipartimento per la Cooperazione economica del ministero degli Esteri di Mosca, Birichevsky.
La Banca Mondiale lancia l’allarme: diverse economie della regione Mena, tra cui la Tunisia, saranno “materialmente colpite” dalla guerra in Ucraina, poiche’ continuano a dipendere da importazioni di generi alimentari come grano e mais” e i piu’ colpiti “saranno i piu’ poveri”.
Ore 14.20 – Un veicolo armato russo, “lungo quanto nove automobili”, si sta muovendo dalla Crimea verso l’Ucraina. Lo mostra un video trasmesso dalla Cnn.
Ore 14 – Il video del premier ucraino Zelensky su Telegram: “Continuano le evacuazioni dalla regione di Kiev. Più di 18mila persone sono già state salvate da Dymer, Vorzel e Irpin. Anche oggi faremo di tutto per garantire il funzionamento dei corridoi umanitari”.
Ore 13.30 – Arriva l’allarme del ministro degli Esteri ucraino Kuleba per l’interruzione di corrente alla centrale di Chernobyl. Scrive su twitter: “Causerà a breve il blocco dei sistemi di raffreddamento dell’impianto di stoccaggio del combustibile nucleare, rendendo imminenti la fuoriuscita di radiazioni”. Kuleba il quale ha invitato la comunità
internazionale a chiedere urgentemente alla Russia di cessare il fuoco e consentire alle unità di riparare l’unica rete elettrica che alimenta la centrale nucleare. “Entro 48 ore potrebbero esserci perdite radioattive”, spiega Kuleba.
Ore 13.10 – L’incontro tra il ministro degli esteri ucraino Kuleba e l’omologo russo Lavrov si svolgerà domani ma l’ucraino ha detto di non avere grandi aspettative. “Parlando francamente, io ho aspettative basse dai colloqui. Non vi ripongo nessuna grande aspettativa”, ha detto in un video riportato dalla Tass.
Ore 13 – Altri 160 nomi sono stati aggiunti alla black list Ue che prevede sanzioni contro chi si è reso responsabile o ha contribuito all’attacco contro l’Ucraina. Lo ha reso noto la Commissione Ue.
Ore 12.45 – Con Chernobyl senza energia, si potrebbe verificare il rilascio di sostanze radioattive. Lo riferisce in un comunicato Energoatom, l’azienda di Stato che si occupa della gestione delle quattro centrali nucleari sul territorio ucraino. Anche l’Agenzia internazionale dell’energia atomica (Aiea) ha fatto sapere che i sistemi che permettono di controllare a distanza i materiale nucleari della centrale hanno smesso di trasmettere i dati di monitoraggio. “La trasmissione a distanza dei dati dei sistemi di controllo dei sistemi di sicurezza installati nella centrale è stata tagliata”. Nella centrale, da tredici giorni, lavorano sotto il controllo russo circa 200 persone, fra tecnici e guardie.
Ore 12.30 – “Arrendetevi finché potete”: così Zelensky ai soldati dell’esercito russo, come riporta il Kyiv Independent. “Quasi due settimane della nostra resistenza – ha detto ancora – vi hanno mostrato che non ci arrenderemo. Combatteremo fino a quando non restituiremo la nostra terra e fino a quando non risponderemo in pieno per tutte le nostre vittime. Per i bambini morti”.
Ore 12.05 – La centrale di Chernobyl è “completamente ferma” a causa dell’offensiva russa. L’accusa arriva da Kiev, secondo i media internazionali, dopo che ieri l’Aiea aveva fatto sapere di aver “perso il contatto remoto di trasmissione dati con i sistemi di salvaguardia di Chernobyl”. Le forze russe, secondo gli operatori della centrale, hanno scollegato l’impianto nucleare dalla rete. Poco prima da Mosca facevano sapere che il controllo sulle centrali nucleari è finalizzato a evitare “provocazioni terroristiche”.
Ore 12.00 – Il Cremlino denuncia “una guerra economica” guidata dagli Stati Uniti contro la Russia.
Ore 11.55 – La portavoce del governo russo Zacharova chiarisce, secondo quanto riporta la Tass , che “l’operazione militare speciale cerca di proteggere la DPR e la LPR (le repubbliche autoproclamate di Donestk e Lugansk, ndr), smilitarizzare e denazificare l’Ucraina, eliminare la minaccia militare per la Russia che proviene dal territorio
ucraino a causa delle attività dei paesi Nato presenti e dei tentativi di portare armi nel Paese. L’operazione non mira a occupare l’Ucraina, distruggere la sua la sovranità nazionale o rovesciare l’attuale governo. Non e’ diretta contro i civili”, ha detto Zakharova. Finora, ha reso noto la portavoce, circa 140.000 ucraini sono fuggiti in Russia e le manovre di Mosca nel Paese seguono rigorosamente il suo piano.
Ore 11.50 – Il presidente dell’Ucraina ha lanciato un appello ai Paesi occidentali perché “decidano al più presto” sull’invio a Kiev dei Mig-29 offerti dal governo polacco. La replica del Cremlino: “L’offerta dei jet polacchi
all’Ucraina crea uno scenario potenzialmente pericoloso”.
Ore 11.45 – La Russia sta prendendo tutte le misure necessarie per assicurare la sicurezza dei siti nucleari in Ucraina. Lo assicura la portavoce del Ministero degli esteri di Mosca, Maria Zakharova, secondo quanto riporta l’agenzia Tass. “Avendo una industria nucleare sviluppata, la Russia è pienamente consapevole dei potenziali rischi alle infrastrutture nucleari e sta facendo il massimo per assicurare l’adeguata sicurezza degli impianti nucleari dell’Ucraina”, ha detto Zakharova. La portavoce del ministero ha anche confermato che i russi hanno preso il controllo di Chernobyl e Zaporizhzhia “esclusivamente per evitare che i nazionalisti ucraini e altre formazioni terroristiche così come mercenari stranieri possano avvantaggiarsi della situazione per organizzare provocazioni nucleari, che è un rischio reale”.
Ore 11.35 – Il Canada invierà all’Ucraina un altro carico di attrezzature militari altamente specializzato. Abbiamo anche discusso delle sanzioni contro la Russia e degli aiuti umanitari all’Ucraina”. E’ il tweet del premier del Canada, Trudeau. “Ho anche chiesto al presidente – scrive il premier – di rivolgersi al nostro Parlamento. I canadesi sono stati ispirati dal coraggio e dalla resilienza degli ucraini e dalla leadership del presidente e so che sono desiderosi di ascoltarlo”.
Ore 11.25 – Telefonata Draghi-Macron in vista del Consiglio Ue informale di domani e dopodomani a Parigi.
Ore 11.20 – La guerra porterà “un aumento dell’inflazione, una maggiore pressione sui prezzi di energia e prodotti alimentari e volatilità del mercato. Ci sarà un chiaro impatto sulla crescita ma i nostri fondamenti economici sono forti”, dichiara il vicepresidente della Commissione Ue Dombrovskis, al Parlamento europeo.
Ore 11.15: Le esportazioni di segale, orzo, grano saraceno, miglio, zucchero, sale e carne saranno vietate in Ucraina fino alla fine di quest’anno. Sarebbe il contenuto, citato da alcuni media internazionali, di un documento del governo di Kiev. Secondo Politico, l’Ucraina, quarto esportatore alimentare al mondo, rappresenta circa il 20% delle importazioni di grano dell’Ue, con la conseguenza di carenze alimentari in tutto il continente a causa dello stop. Kiev, inoltre, fornisce molti altri beni alimentari, incluso l’80% del suo miele. A causa del divieto, i prezzi in tutto il mondo potrebbero iniziare a salire e alcuni prodotti, come il pane, potrebbero essere ritirati dagli scaffali se i Paesi non fossero in grado di adattarsi ai cambiamenti. I prodotti alimentari e per l’igiene essenziali continueranno ad essere esportati dall’Ucraina.
Ore 10.45 – Le sirene antiaeree hanno suonato nelle città di Kharkiv e Vinnytsia. Lo riferiscono i media ucraini.
Ore 10.30 – La denuncia dell’Onu: “I diritti di decine di migliaia di persone in Bielorussia sono stati violati a causa
della continua repressione degli oppositori, nella totale impunità”. Si legge in un rapporto. “Le ampie e sostenute azioni intraprese dalle autorità per reprimere il dissenso e la società civile, i media indipendenti e i gruppi di opposizione, proteggendo nel contempo gli autori di questi atti, testimoniano una situazione di totale impunità in Bielorussia”, ha sottolineato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani, Michelle Bachelet, nella presentazione del dossier.
Ore 10.25 – Secondo giorno per il corridoio umanitario a Sumy. Le persone, spiega il sindaco Oleksandr Lysenko, secondo quanto riporta Reuters, hanno iniziato a lasciare la città su auto private.
Ore 10.00 – L’accordo tra russi e ucraini per rispettare il cessate il fuoco su una serie di corridoi umanitari per evacuare i civili, interessa sei percorsi e durerà fino alle ore 21 locali. Lo ha annunciato la vice-prima ministra ucraina Iryna Verechtchouk, secondo quanto riportano i media internazionali. Si tratta di sei corridoi, secondo quanto riporta la
Tass: Energodar-Zaporozhzhia, Sumy-Poltava, Mariupol-Zaporozhzhia, Volnovakha-Pokrovsk, Izyum-Lozova, e verso Kiev dagli insediamenti di Vorzel, Bucha, Borodyanka, Irpen e Gostomel.
Ore 9.50 – Per la Cina, la questione Ucraina è molto chiara: “sono state le azioni della Nato guidata dagli Stati Uniti che hanno gradualmente spinto fino al conflitto Russia-Ucraina”.
Ore 9.40 – La Cina “si oppone con forza alle sanzioni unilaterali che non hanno fondamento nel diritto internazionale”: lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian sul blocco all’import di petrolio e gas russo annunciato dal presidente Usa Biden. “Provocherà solo serie difficoltà all’economia e alle persone, e aggraverà divisioni e confronto”, ha aggiunto Zhao nel briefing quotidiano, ricordando che “Cina e Russia hanno sempre mantenuto buone relazioni di cooperazione energetica e continueranno a farlo anche su giacimenti di petrolio e gas, nel rispetto reciproco”.
Ore 9.30 – Accordo tra Russia e Ucraina su una serie di “corridoi” di evacuazione dei civili per l’intera giornata di oggi.
Stefania Losito