Trentaseiesimo giorno di guerra in Ucraina. La Russia si è detta pronta a dichiarare un cessate il fuoco temporaneo a Mariupol e ad aprire, a partire dalle 10 di questa mattina, un corridoio umanitario verso Zaporizhzhya, a condizione che Kiev soddisfi determinate condizioni. Lo fanno sapere fonti militari russe, mentre un funzionario ucraino annuncia che domani, primo aprile, riprenderanno online i negoziati di pace.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parla con Biden: “Siamo a un punto di svolta”, dice, continuando a chiedere più armi, sanzioni e aiuti. In un discorso televisivo il presidente ha affermato che i colloqui di pace con la Russia continuano “ma per il momento ci sono solo parole, niente di concreto” e sottolinea che l’ l’Ucraina si sta preparando per gli attacchi russi al Donbass.
Intanto la Russia ha affermato di considerare inaccettabile la presenza di qualsiasi infrastruttura militare statunitense o Nato nei paesi dell’Asia centrale al confine con l’Afghanistan: lo ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov durante la terza conferenza ministeriale dei Paesi vicini all’Afghanistan (Russia, Cina, Iran, Pakistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan) in corso in Cina.
Michela Lopez