Le forze armate russe sono pronte a una nuova offensiva nel Donbass, a partire da Izium per arrivare a Dnipro. Lo conferma Ramzan Kadyrov, capo della repubblica russa della Cecenia e comandante delle milizie cecene impegnate nella guerra in Ucraina: “Ci sarà un’offensiva. Non solo su Mariupol, ma anche su altri luoghi, città e villaggi. In
primo luogo libereremo completamente Luhansk e Donetsk, e poi prenderemo Kiev e tutte le altre città” ha detto in un video pubblicato su Telegram.
Nella notte le sirene per allarme attacco aereo sono suonate anche nelle altre città ucraine. Il vicepremier, Iryna Vereshchuk, invita i residenti delle regioni di Luhansk, Donetsk e Kharkiv a lasciare le proprie abitazioni. “Spesso la decisione di evacuare si rimanda, si pensa che tra un po’ la guerra finirà. Purtroppo devo dire che non sarà così!, ha detto. “Dobbiamo essere resilienti e molto responsabili verso noi stessi e le nostre famiglie. Se è possibile evacuare, allora per favore evacuate” ha aggiunto.
Volodymyr Zelensky ha intanto ribadito le sue richieste all’Occidente: “Abbiamo bisogno di armi. Ho il 100% della
fiducia nelle forze armate ucraine ma non ho fiducia sul fatto che riceveremo quello di cui abbiamo bisogno”.
Proseguono nel frattempo le attivita’ per accertare se siano stati commessi crimini di guerra dal 24 febbraio da parte dei russi. Secondo l’intelligence del Ministero della Difesa del Regno Unito, “ulteriori prove continuano ad emergere dopo il ritiro delle forze russe dall’Ucraina settentrionale, ciò include la scoperta di una tomba improvvisata contenente civili ucraini morti vicino a Buzova”. Nella fossa comune, nella città vicino Kiev, sono state trovate decine di corpi. L’arcivescovo della capitale ucraina parla di persone torturate nelle chiese. “Alcuni proiettili e corpi estranei rimossi dai feriti saranno portati come prove in tribunale per crimini contro l’umanità e violazioni delle convenzioni riguardanti l’uso di bombe a grappolo da parte dei russi” aggiunge il ministro della Salute ucraino, Viktor Lyashko, dopo una visita a Chernihiv.
Sul fronte delle negoziazioni non si lascia, però, nulla di intentato. Il cancelliere austriaco Nehammer andrà oggi a Mosca per incontrare Putin, dopo aver visto due giorni fa Zelensky a Kiev. “Nessuno vuole negoziare con chi tortura la nostra nazione, ma non vogliamo perdere l’opportunità di una soluzione diplomatica per mettere fine a questa guerra”, spiega anche il presidente ucraino.
Draghi e Di Maio saranno oggi in Algeria “per firmare un accordo sul gas che permetterà di fronteggiare gli eventuali ricatti russi sul gas”, ha annunciato ieri il ministro degli Esteri. Ieri intanto botta e risposta tra Roma e Mosca sui pagamenti in rubli, definiti dalla Farnesina una “richiesta inaccettabile”.
Stefania Losito