A Mariupol si seppelliscono oltre 1.200 corpi nelle fosse comuni
E’ finito con un nulla di fatto il vertice in Turchia, ieri, tra il ministro degli Esteri russo Lavrov e l’omologo ucraino Kuleba: scambio d’accuse e nessuna tregua, nonostante entrambe le parti si dicano pronte a ulteriore dialogo. La Cina assicura che lavorerà “con la comunità internazionale per evitare ulteriore escalation”. Intanto il presidente bielorusso Lukashenko sarà oggi a Mosca da Putin. La Russia apre stamani unilateralmente corridoi umanitari, controllati da Mosca. L’Ue chiede alla Russia di “consentire passaggi sicuri”. Zelensky accusa i russi di averne attaccato uno verso Mariupol e parla di “Stato terrorista”. A Mariupol, la situazione è disperata: il vicesindaco ha riferito che oltre 1.200 corpi sono stati rimossi dalle strade e si è iniziato a seppellirli nelle fosse comuni. “Mariupol e Volnovakha sono completamente bloccate”, ha affermato il presidente ucraino. “Anche se abbiamo fatto tutto il necessario per far funzionare il corridoio umanitario, le truppe russe non hanno cessato il fuoco. Nonostante questo, ho deciso di inviare comunque un convoglio di camion a Mariupol. Con cibo, acqua e medicine”.
Intnto stamani i primi bombardamenti russi anche nell’ovest dell’Ucraina, a Lutsk. La Tv e i media ucraini hanno
riferito di esplosioni anche a Dnipro, sul fiume Dnepr, nella parte centro orientale del Paese. Lo riferisce la
Bbc, sottolineando che in queste città non c’erano stati bombardamenti russi finora. L’attacco a Lutsk ha preso di mira
un aeroporto, secondo gente del posto. I servizi di emergenza statali ucraini (Ses) a Dnipro hanno riferito che tre attacchi aerei hanno colpito un asilo nido e un condominio, e una persona è rimasta uccisa. Lo riporta la Bbc. “Intorno alle 6.10 ci sono stati tre attacchi aerei in città, che hanno colpito un asilo nido e un condominio”, hanno riferito. In fiamme anche una fabbrica di scarpe. Colpito di nuovo l’Istituto di fisica di Karkhiv, sede di un reattore atomico sperimentale. L’Aiea annuncia ispezioni nei siti nucleari ucraini, aggiungendo di non poter confermare che
le linee elettriche di Chernobyl siano davvero state riparate.
Intanto oggi a Parigi la seconda e ultima giornata del vertice dei leader Ue sulla guerra in Ucraina. “Siamo pronti a ulteriori sanzioni contro Russia e Bielorussia; sosterremo Kiev nel suo percorso europeo”, si legge nel comunicato finale di ieri. La Francia ha proposto un nuovo ‘recovery plan’ di guerra da 100 miliardi. La Commissione europea prepara un piano che porti alla fine della dipendenza energetica dell’Ue dalla Russia entro il 2027.
Da Usa e Regno unito arrivano gli avvertimenti su possibili armi chimiche utilizzabili dalla Russia. “E’ nello stile di Putin”, dice Johnson. Mosca accusa invece Washington di “attività biologiche militari in Ucraina” e ottiene per oggi una riunione del Consiglio di sicurezza Onu.
Energoatom, il gestore pubblico delle centrali nucleari dell’Ucraina, ha annunciato che non acquisterà più combustibile nucleare dalla Russia. Lo riporta il Guardian. Kiev al momento importa il combustibile dei suoi impianti da Mosca e dagli Stati Uniti.
ore 11.15 – Si amplia anche il numero di aziende giapponesi che lasciano il mercato russo in risposta all’invasione. Dopo la decisione della popolare marca di abbigliamento Uniqlo, anche i colossi Sony e Nintendo interromperanno le spedizioni di prodotti in Russia, e la distribuzione di software nell’intrattenimento.
ore 11 – La Procura generale russa annuncia controlli piu’ stringenti sulle aziende straniere che abbandonano. In particolare, fa sapere, sul rispetto delle leggi sul lavoro, i contratti, i salari. E promette “ferma repressione” di ogni tentativo di “non rispettare unilateralmente i propri obblighi”.
ore 10.45 – Non ci sono le condizioni per il default della Russia. A dirlo è il Cremlino, che assicura: “I piani per rinforzare la sicurezza nelle frontiere occidentali della Russia non prevedono la chiusura dei confini”.
ore 10.15 – “Nessuno esclude” un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e quello ucraino Volodymyr Zelensky, i quali “si dovrebbero incontrare per ottenere qualche risultato”: lo afferma il Cremlino, citato dalla Tass.
ore 9.45 – Il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato all’esercito di sostenere l’invio di combattenti “volontari” in Ucraina, in risposta al dispiegamento di “mercenari” dall’Occidente. “Se vedi che ci sono persone che vogliono volontariamente aiutare i separatisti dell’Ucraina orientale, allora devi incontrarle a metà strada e aiutarle a spostarsi verso le zone di combattimento”, ha detto Putin al ministro della Difesa Sergei Shoigu.
ore 9 – Almeno due persone sono rimaste uccise e altre sei ferite nel raid russo a Lutsk, secondo il presidente della locale amministrazione regionale, Yuriy Pohulyayko, secondo il quale le vittime sono soldati ucraini. Poco prima il sindaco aveva parlato di un morto: “Oggi alle 5.45 circa (le 04.45 italiane, ndr) ci sono state tre esplosioni. Tre missili hanno colpito il nostro aeroporto. C’e’ un morto. Le informazioni sui feriti non sono ancora chiare, ma i servizio di emergenza sanitaria sono al lavoro”, ha dichiarato Polishchuk su Facebook. Il primo cittadino ha anche detto che il sistema di allarme “non ha funzionato affatto”, aggiungendo che questo problema va risolto dai militari. Polishchuk ha invitato la popolazione a tenersi lontana dalle finestre e a non postare foto e video sui social, per non offrire informazioni al nemico. “Se sentite esplosioni, recatevi nei rifugi” antiaerei, ha scritto.
ore 8.20 – In Ucraina le milizie filorusse del Donbass rivendicano di avere conquistato Volnovakha, a nord di Mariupol. Lo afferma il ministero della Difesa russo.
ore 8.15 – L’agenzia russa Tass, citando diverse fonti regionali, fa sapere che oltre 220 mila persone sono state
evacuate verso la Russia dal Donbass e dal resto dell’Ucraina. Tra loro 50 mila bambini. “Piu’ di 193 mila persone sono arrivate in Russia da Donetsk e Lugansk dal 18 febbraio”, quando l’evacuazione fu annunciata dalle autorità di queste autoproclamate repubbliche separatiste. Inoltre, circa 30 mila hanno lasciato il territorio ucraino attraverso i posti di blocco nelle regioni di Belgorod, Bryansk, Kursk e Crimea.
ore 7.45 – Esplosioni di missili e di cannonate sono segnalate nella citta’ di Ivano-Frankovsk, nel sud-ovest dell’Ucraina, a un centinaio di chilometri a sud di Leopoli. Mosca ha confermato i bombardamenti spiegando che si tratta di “attacchi (missilistici) di lungo raggio ed alta precisione contro altrettanti piccoli aeroporti”.
ore 7.30 – Il ministero della Difesa dell’Ucraina afferma di avere notizia che i russi starebbero obbligando alcuni prigionieri di guerra ucraini a combattere per loro, nella regione russa di confine a Rostov. Lo scrive la Bbc, spiegando di non essere però ancora riuscita a verificare la situazione. Per il ministero ci sono segnalazioni di civili ucraini rapinati e perfino uccisi dalle forze armate russe, in violazione di qualsiasi legge internazionale. Si afferma anche che, a Kherson, i russi starebbero cercando di installare una sorta di sistema di polizia per mantenere l’ordine. Tutte informazioni, ribadisce la Bbc, non verificabili.
ore 7.15 – In uno dei suoi consueti videomessaggi, il presidente ucraino Zelensky replica alle accuse di Mosca secondo cui l’Ucraina starebbe sviluppando armi chimiche: “Sono il presidente di un paese degno, di una nazione degna. E padre di due bambini. E nella mia terra non sono state sviluppate armi chimiche o altre armi di distruzione di massa”, ha affermato. La Russia ha riferito di avere trovato documenti che mostrerebbero componenti di armi biologiche realizzati in laboratori ucraini con il finanziamento del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Su questo Zelensky ha risposto: “Mi preoccupa molto: perché se vuoi conoscere i piani della Russia, guarda cosa la Russia accusa gli altri di pianificare”.
Stefania Losito