In Italia ci si sposa di meno. E questa volta non c’entra il Covid, perché i dati pubblicati dall’Istat sono riferiti al 2019, quando sono stati celebrati poco più di 184 mila matrimoni, con un calo del 6% rispetto all’anno precedente. Si tratta di un nuovo minimo storico. L’ultima volta che il dato era sceso sotto quota 190 mila era il 2014. Ad influire maggiormente è stata la netta diminuzione dei primi matrimoni, cioè quelli tra celibi e nubili. Nel 2019 sono stati 146 mila, 10 mila in meno rispetto al 2018. Undici anni prima, nel 2008, erano 212 mila. Abbastanza stabili, seppur anche queste in discesa, le unioni civili tra partner dello stesso sesso: 2.297.
Non solo i matrimoni, il 2019 ha visto anche una diminuzione di divorzi e separazioni. In realtà la differenza rispetto all’anno precedente non è altrettanto marcata. Si è passati da 88 mila a 85 mila divorzi totali e da 99 mila a 97 mila separazioni. Però si tratta dei dati più bassi degli ultimi quattro anni.
La crisi dei matrimoni è causata anche dall’aumento considerevole delle libere unioni, cioè le convivenze o le coppie di fatto,quadruplicate negli ultimi 20 anni. Tornando alle nozze, emerge il fatto che gli sposi decidono di fare il grande passo in età sempre più adulta. Un uomo, oggi, si sposa in media a 34 anni, la donna a quasi 32. Fino ad una decina d’anni fa erano rispettivamente 32 e 29. Percorsi di studio più lunghi, problemi economici o disoccupazione, ma anche difficoltà nel comprare una casa le cause principali.
Se le prime nozze sono in calo, sono sempre più diffuse, invece, le seconde o successive. Nel 2019 erano il 20,6% del totale dei matrimoni. Si tratta di un fenomeno, in particolare, del Centro-Nord. Al Sud la Puglia è al primo posto, con quasi il 15% nel 2019, a seguire il Molise. Chiude la classifica nazionale la Basilicata.
Lo stesso discorso vale anche per le unioni civili tra partner dello stesso sesso. Sono molto più diffuse nel Nord-Ovest, con il 37,9%. Numeri più bassi al Sud, dove è il Molise a registrarne di più, insieme alla Puglia. In Basilicata, però, risalta un dettaglio controcorrente rispetto al resto della nazione: a sposarsi con partner dello stesso sesso sono più le donne che gli uomini.
Per quanto riguarda divorzi e separazioni, oggi, in Italia, prevalgono quelli consensuali. Non, però, in molte regioni del Sud, come Puglia, Calabria e Campania, dove le cause matrimoniali sono ancora molto alte. In Basilicata, invece, il 53% dei divorzi consensuali avviene, comunque, in tribunale. E anche se al di fuori di esso, in Basilicata, come un po’ in tutto il Sud, prevale ancora, rispetto al Nord, almeno l’assistenza di avvocati.
Gianvito Magistà