L’attrice premiata al festival del cinema di Cannes ricorda i grandi maestri e parla di nuove opportunità
Jodie Foster incanta al festival del cinema di Cannes dove le è stata assegnata la Palma d’oro d’onore. Il suo sguardo è quello di sempre, lo stesso che ha incantatosi i grandi registi che l’hanno diretto, lo stesso della tredicenne dell’esordio. Ora ha 58 anni e nel frattempo è diventata oltre che attrice di successo, anche regista, produttrice, attivista dei diritti LGBT seppure con il suo stile, fermo, autoritario ma non urlato. Il ‘Rendez Vous’ con lei nella sala Bunuel del Palais du Festival è andato esaurito in qualche ora perché sentirla raccontare era un’occasione troppo ghiotta non solo per la stampa accreditata ma per tutti i cinefili e studenti di cinema.
Rispondendo alle domande, parlando in un francese perfetto, ha detto: “E’ il momento giusto: mai come ora a Hollywood e nel mondo del cinema c’è l’occasione di farsi valere, la possibilità dopo anni di lotte, di vedere rappresentati tutti”.
“It’s the right time”, ha incalzato: “per raccontare nuove storie perché le cose sono completamente cambiate, le prospettive per le donne sono completamente diverse. Posso dirlo con certezza: ho cominciato a recitare a 3 anni”. La Foster ha parlato di una transizione culturale, “di un momento in cui riusciamo ad ascoltare tante differenti voci nel cinema”, ha poi espresso fiducia nel governo di Biden. Ha anche portato come esempio a sostegno delle sue parole “The Mauritian” di Kevin MacDonald, il suo ultimo film in cui si parla delle vicende di Mohamedou Ould Slahi, detenuto a Guantanamo dal 2002 al 2016.
Poi l’ex bambina prodigio (il poster della crema Coppertone resta una delle pubblicità storiche) , l’attrice de “Il Silenzio degli Innocenti”, di “Sotto Accusa” con cui vinse l’Oscar, ma anche di “Ombre e nebbia”, di “Panic Room” racconta la sua guida costante: la realtà.
“Sono attirata da tutto quello che è reale, è la mia unica domanda da regista, è vero? E’ credibile? E’ reale? Non importa che storia è, che genere di film è ma la mia unica domanda è quella”.
E pensare, ha svelato divertendo la platea, che “mia madre voleva proseguissi solo a recitare, quando ho deciso che oltre all’attrice volevo essere anche regista e produttrice mi disse di lasciar perdere e sono cosi’ fiera di non averla ascoltata”.
Nel corso dell’incontro, in cui ha confessato: la “standing ovation della cerimonia di apertura mi ha emozionata, mi ha riportato indietro a 45 anni fa, mi ha fatto provare nostalgia e anche gratitudine per tutti i registi che mi hanno diretta, formata e che hanno ispirato il mio lavoro. Ero davvero una ragazzina accanto a De Niro, venni a Cannes triste per un lutto, il mio cagnolino che in aeroporto cadde e mori’, una storia orribile mentre dovevo essere felice per quello che mi stava accadendo. E a ripensarci una cosa tragicomica”.
Angela Tangorra
Foto dal profilo Instagram Jodiefosterworld