E’ stato curato in ospedale e riportato ai genitori
Le immagini che lo hanno ritratto mentre un marine lo prendeva dalle braccia del padre e lo faceva passare sopra il filo spinato del muro di cinta dell’aeroporto di Kabul hanno commosso il mondo e sono diventate un simbolo della tragedia del popolo afghano che cerca di fuggire dal Paese tornato sotto il dominio dei talebani. Ora quel neonato è tornato con i genitori ed è, per quanto possibile, al sicuro. Secondo quanto riferito da Al Jazeera, il portavoce del Pentagono John Kirby ha detto che ai marines era stato riferito che il bambino era malato. “Il genitore ha chiesto ai marines di prendersi cura del bambino”, ha detto ai giornalisti. “Quindi il marine che vedete allungarsi oltre il muro l’ha portato nell’ospedale norvegese che si trova all’aeroporto. Hanno curato il bambino e l’hanno restituito al padre”. Kirby ha riferito di non sapere l’identità della famiglia o il loro status, se fossero parte del programma speciale di immigrazione in Usa per gli afgani che lavoravano per gli americani, o se fossero ad alto rischio per i talebani.
Intanto proseguono i ponti aerei fra la capitale afghana e i Paesi occidentali. In mattinata un KC 767 dell’Aeronautica Militare è atterrato a Fiumicino con a bordo 195 persone che erano state evacuate da Kabul la scorsa notte con due C 130J. Nella giornata di oggi ulteriori 3 C130 raggiungeranno Kabul per evacuare altri cittadini afghani. In attesa delle operazioni si sbarco i poliziotti hanno accolto i bambini che erano sull’aereo distribuendo loro cappellini, album e matite colorate. Un poliziotto prestigiatore ha fatto compagnia ai bambini durante i momenti di attesa nell’aeroporto
facendo ritrovare loro un sorriso.
Mauro Denigris