Kim Jong-un contro quelli che ritiene “simboli della cultura capitalista che rovinano la Corea del Nord”
La Corea del Nord ha dichiarato guerra ai jeans troppo stretti, agli slang, ai tagli di capelli e ai film stranieri, soprattutto alle soap della Corea del Sud. Il motivo? Neutralizzare le minacce di quello che viene definito “pensiero reazionario”.
Kim Jong-un ha scritto a maggio scorso una lettera alla lega della gioventù. La lettera aveva lo scopo di reprimere “comportamenti sgradevoli, individualisti e antisocialisti” tra i giovani per fermare il linguaggio straniero, le acconciature e i vestiti che ha descritto come “pericolosi” e veleni” per la tenuta della società.
Kim ha messo al bando i jeans attillati e pratiche, come il piercing, ritenuti simboli dello “stile di vita capitalista”. Il suo è un monito per spingere a fare sempre di più per impedire alla “cultura
capitalista” di conquistare il Paese.
Angela Tangorra