Da oggi la Finlandia è nella Nato. Lo ha annunciato il segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg: “È una settimana storica – commenta – la Finlandia è il 31esimo alleato, alzeremo la bandiera finlandese per la prima volta e sarà una buona giornata per la sicurezza di tutti”. Decisiva la ratifica della Turchia. Mosca ha risposto aumentando le sue capacità militari sul fronte occidentale e nord-occidentale. Per il vice ministro degli Esteri Alexander Grushko “se forze e mezzi di altri membri della Nato verranno dispiegati sul territorio finlandese, adotteremo passi ulteriori per garantire la sicurezza militare della Russia”.
Il segretario generale dell’Alleanza, durante l’annuncio, ha aggiunto: “Ritengo che anche la Svezia possa diventare membro a pieno titolo, Stoccolma ha mantenuto gli impegni contenuti nel memorandum firmato con la Finlandia e la Turchia al summit di Madrid e per questo credo che la sua adesione debba essere ratificata” anche dalla Turchia. “Quando ci sono delle differenze, bisogna sedersi a un tavolo, consultarsi e andare avanti”, ha aggiunto Stoltenberg sottolineando di “condividere alcune delle legittime preoccupazioni della Turchia sulla sicurezza, ma Svezia e Finlandia hanno concordato di lavorare insieme sulla lotta al terrorismo e su leggi più dure”.
“Per noi era molto importante entrare insieme con la Finlandia – spiega al Corriere della Sera il ministro degli Esteri
svedese Tobias Billstroem, in merito all’ingresso nella Nato della Finlandia e al veto posto da Ungheria e Turchia sulla
Svezia – abbiamo tenuto fede a tutti gli impegni sottoscritti nel memorandum sottoscritto con la Turchia, tranne un’ultima parte di legislatura che entrerà in vigore il primo giugno, quindi ora ci aspettiamo che il parlamento turco e
quello ungherese ratifichino la nostra adesione”.
“Questa iniziativa non inficia il nostro impegno su tutto il territorio Nato: dal Mar Nero all’Islanda. Siamo pronti anche a mandare nostri soldati per rafforzare il fianco Est dell’Alleanza, soprattutto nei Paesi baltici”, spiega Billstroem, rispondendo poi in merito al piano ucraino sulla riconquista della Crimea: “Questa è una guerra combattuta per
l’integrità territoriale dell’Ucraina. E la Crimea è una parte dell’Ucraina e dovrebbe chiaramente tornare sotto il controllo di Kiev. L’esercito ucraino ha ripreso larghe porzioni di territorio occupato, dimostrando di saper fare buon uso delle armi che abbiamo inviato”.
“Per la Russia sarebbe molto difficile mantenere una presenza militare in Crimea se, per esempio, si tagliasse il collegamento con il Donbass – conclude il ministro – spetterà agli ucraini decidere come muoversi. Noi europei abbiamo il dovere di sostenerli. Su questo tema ho ascoltato l’appassionato discorso della vostra premier Giorgia
Meloni alla Camera. Molto buono. Se tutti i primi ministri parlassero così, sarei molto fiducioso sul sostegno corale
dell’Ue”, sottolinea il ministro svedese.
Intanto, proprio la Finlandia, dopo la sconfitta di Sanna Marin, è alle prese con un difficile rebus per il governo e vira a destra anche la Bulgaria.
Stefania Losito