La favola di Vito e Luigi: da sconosciuti a eroi. Vito dell’Aquila e il suo stupore per l’attenzione dei media: “Proprio a me che non mi ca..va nessuno”…
Vito e Luigi sono i due personaggi del giorno. E che giorno! Sono gli eroi nazionali dopo aver vinto le prime due medaglie italiane ai giochi olimpici di Tokyo2020. Sono i più seguiti, cercati, chiacchierati, raccontati. I primi a stupirsi sono proprio loro che fino due giorni fa erano sconosciuti al grande pubblico e sono sbalorditi da tanta attenzione. Certo non avevano immaginato, ma di sicuro sperato, che i loro nomi e i loro volti sarebbero stati su tutti i giornali oggi, i loro profili social scandagliati da fan e ammiratori conquistati dopo l‘impresa anche alla ricerca di notizie sulle loro vite provate. Sono due ragazzi puri che incarnano i valori del sud: lavoro, sacrificio, spesso in silenzio, lontano dai riflettori. Mai una uscita sopra le righe per far parlare di se’, mai un colpo di testa. Solo lavoro e sacrificio in palestra. E anche oggi che i giornalisti lo inseguono, lo schermidore foggiano Luigi Samele fa sapere di non avere tempo perché deve allenarsi. Per non parlare dello stupore della famiglia. La mamma di Samele ripete in continuazione, come fosse un mantra, che il figlio ha vinto: “Ma scherziamo…? Medaglia d’argento alle olimpiadi.’!”. Lo ripete di continuo e lo ripete a tutti quelli con cui parla. Luigi ha pianto tanto durante la premiazione, pur sapendo di aver perso contro un campione imbattibile. Mentre suonavano le note dell’inno ungherese piangeva e scuoteva la testa dicendo “no, no”, pensando che sul gradino più alto del podio poteva esserci lui. Pensa alla prossima gara e intanto posta una foto della medaglia con la scritta “true story”. Una storia vera. E anche tanto bella, con una vittoria alle olimpiadi arrivata a poche ore dal suo compleanno.
Per non parlare dello stupore di Vito Dell’Aquila, 20 anni, di Mesagne Ion provincia id Brindisi. Fino a ieri mattina era uno dei tremila tesserati pugliesi al lavoro nelle palestre della regione per allenarsi a taekwondo. Oggi anche la sua faccia è su tutti i giornali che, siamo sicuri, verranno incorniciati in casa. Perché una medaglia d’oro alle olimpiadi ti cambia la vita. Vito era così confuso durante la premiazione di ieri che ha dimenticato di baciare, come da tradizione, la medaglia che aveva al collo. lUi che incredulo si chiede davanti alle telecamere “devo andare in tv?”. E ora che il suo telefono squilla di continuo commenta: “Proprio a me che non mi ca…va nessuno!”.
Proprio lui che piangeva prima di partire per Tokyo e che dopo la vittoria non ha versato una lacrima. A testa alta ha cantato l’inno nazionale, con lo sguardo fiero e pieno di concentrazione e di chi, probabilmente, non aveva ancora realizzato cosa volesse dire vincere una medaglia alle olimpiadi. Lui che ha dedicato la medaglia al nonno scomparso un mese fa e che sarebbe stato tanto orgoglioso di vederlo e che aveva salutato con un lungo post su instagram.
Con la freschezza dei suoi venti anni si gode l’esperienza a Tokyo in tutta la sua bellezza mostrandosi così com’è. Ringrazia i fan che lo hanno sommerso di messaggi dicendo che prima o poi troverà il tempo di rispondere a tutti e poi che fa? Posta una foto con i suoi avversari, uno scatto negli spogliatoi dopo la premiazione. Se non è bellezza questa…..
Angela Tangorra