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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha parlato al telefono con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Lo rende noto la presidenza ucraina. Ma è “arrivato secondo”, perché prima di lui, per un’ora e mezza, ci ha parlato il presidente russo Vladimir Putin. Dopo aver parlato con Putin, Trump aveva detto che avrebbe successivamente chiamato Zelensky. E così è andata, con una telefonata di un’oretta. Secondo l’agenzia Bloomberg, l’Ucraina ha chiesto all’amministrazione Trump di usare asset russi congelati per 300 miliardi di dollari per acquistare armi americane. Gli asset russi congelati sono concentrati in Europa e potrebbero essere la carta degli europei da usare nelle trattative per l’Ucraina. “Ho appena parlato con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La conversazione è andata molto bene. Lui, come il presidente Putin, vuole fare la pace“: lo scrive Donald Trump su Truth. “Abbiamo discusso – riferisce –
di vari argomenti che hanno a che fare con la guerra ma soprattutto dell’incontro che si terrà venerdì a Monaco, dove il
vicepresidente JD Vance e il segretario di Stato Marco Rubio guideranno la delegazione. Spero che i risultati di quell’incontro saranno positivi. È tempo di fermare questa ridicola guerra, dove ci sono state morte e distruzione massicce e totalmente inutili”. Ed effettivamente il presidente Usa, ha scritto su Truth, di aver concordato con Putin “di lavorare insieme, molto da vicino, anche visitando le rispettive Nazioni, e di far iniziare immediatamente i negoziati sull’Ucraina”. “Kiev fuori dalla Nato e cessioni territoriali”, è il piano Usa presentato a Bruxelles dal Segretario alla Difesa Hegseth che gela l’Alleanza: “La nostra nuova priorità è la Cina”. E Putin invita Trump a Mosca.
TRUMP-MUSK, IL DOGE E LA CONFERENZA STAMPA INSIEME NELLO STUDIO OVALE
Musk come in casa sua, come al parco. Il potente capo del Doge ha tenuto una cofnerenza stampa con il presidente Donald Trump nello Studio Ovale. The Donald era seduto alla sua scrivania, mentre Musk, cappellino nero Maga e cappotto scuro, parlava incessantemente con uno dei suoi undici figli, X, quattro anni, sulle spalle, che giocava ogni tanto con il presidente, che a sua volta annuiva alle dichiarazioni del papà. Ha spiegato la missione del suo Doge, il dipartimento per l’efficienza amministrativa, rassicurando sulla sua trasparenza e minimizzando i timori sui suoi conflitti di interesse. Il patron di Tesla ha spiegato che senza tagli gli Stati Uniti andranno in “bancarotta” e che si tratta non di misure draconiane, ma di buon senso. Nel mirino la burocrazia, la “quarta branca del potere, non eletta e incostituzionale”, che ha “più potere di qualsiasi rappresentante eletto” ma che “non corrisponde alla volontà del popolo”. Quanto alla trasparenza, Musk ha replicato che non conosce “casi di organizzazioni più trasparenti del Doge”, ricordando che tutte le sue azioni sono postate online. Quindi ha negato possibili conflitti di interesse, argomentando che non è lui ad occuparsi dei singoli contratti, ma “le persone di SpaceX”. “Se ci fossero dei conflitti di interesse, non gli lasceremmo fare” quello che sta facendo, ha rassicurato Trump, che poi ha firmato un nuovo decreto per rafforzare ulteriormente il Doge, ordinando alle agenzie federali di collaborare con il dipartimento di Musk per ridurre la forza lavoro su larga scala e limitare le future assunzioni. Ogni assunto in un’agenzia federale dovrà essere autorizzato da Musk, non prima che siano lasciati almeno 4 posti liberi per licenziamento o pensionamento.
Stefania Losito
(@credits: foto in copertina dal profilo X di Elon Musk)