Erano accusati di aver raggirato numerose vittime promettendo loro benefici “divini” in cambio del versamento di cospicue somme di denaro, fino a 4 milioni di euro. Il Tribunale di Brindisi ha condannato a sei anni e sei mesi di reclusione Paola Catanzaro, la presunta falsa veggente diventata show girl, a cinque anni il marito Francesco Rizzo, e a pene comprese tra un anno e otto mesi e tre anni altri cinque imputati. Due persone sono state assolte, mentre per alcune ipotesi di truffa commesse fino al 2013 è scattata la prescrizione.
Per Catanzaro è stata anche disposta l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Alle parti civili è stato riconosciuto un risarcimento del danno che sarà valutato dal giudice civile. Confiscate tre polizze assicurative di 6.000, 20.000 e 53.000 euro, e dissequestrata una somma in denaro pari a 38.000 euro.
Gli imputati rispondevano a vario titolo di avere fatto parte di una associazione per delinquere nell’ambito del quale a Paola Catanzaro (Sveva Cardinale) veniva dato il ruolo di promotore, capo e organizzatore del sodalizio con compiti di decisione, pianificazione e di individuazione delle vittime. Era contestata anche la truffa, che avrebbe consentito a Paola di incassare “grosse somme di denaro”, almeno 4 milioni di euro in totale, per evitare “disgrazie” o per finanziare “la diffusione del messaggio evangelico”.
A Catanzaro veniva anche attribuita l’evasione fiscale: secondo l’accusa, che aveva chiesto la condanna a 10 anni, non
avrebbe dichiarato elementi attivi di reddito per complessivi 200mila euro, evadendo le imposte dirette per 80mila euro.
Stefania Losito