Mascherine all’aperto a prescindere dal colore in cui sono classificate le regioni per la recrudescenza del Covid. La proposta arriva dall’assessore alla Salute del Lazio, Alessio D’Amato: “L’ipotesi è stata messa dalle Regioni sul tavolo nel confronto con il Governo. E’ una misura che andrebbe adottata subito in tutta Italia a prescindere dai colori”. E “soprattutto nei luoghi affollati”, aggiunge D’Amato. La misura è stata richiesta in vista delle festività natalizie, quando gli assembramenti sono frequenti anche per lo shopping”. A dare fondamento alle richieste anche il monito dell’Organizzazione mondiale della Sanità: “in Europa oggi la indossa solo il 48%, se lo facesse il 95% si salverebbero 160mila vite”, ha detto il direttore esecutivo dell’Oms, Rob Butler. Secondo uno studio pubblicato la settimana scorsa sul British Medical Journal, ha sottolineato, l’uso della mascherina blocca al 53% la trasmissione del Covid. Tra i fattori che hanno causato questa nuova ondata del virus c’è il freddo ma soprattutto la mancanza di vaccino. “Il 45-47% della popolazione europea non è vaccinata. La maggior parte delle persone in terapia intensiva non lo sono”, ha precisato Butler in un’intervista.
Intanto, l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), spiega che, l’autorità regolatoria europea del farmaco (Ema) si esprime tra oggi, domani o dopodomani sul vaccino per la fascia 5-11 anni, è verosimile che in Italia si abbia il via libera lunedì prossimo, annuncia il presidente dell’Aifa, Giorgio Palù. L’ok al vaccino per i bambini era indicato dall’Ema, inizialmente, per il 29 novembre prossimo. Ma “il quadro sta cambiando – spiega Palù – e il rischio dell’infezione sta diventando molto superiore al rischio del vaccino”.
A proposito, invece, del Green pass rafforzato aggiunge che “è sicuramente una misura di tutela perché chi frequenta dei ritrovi per piacere o per attività ludiche mette a rischio gli altri se non è vaccinato mentre dobbiamo preservare l’attività lavorativa”. Il presidente Aifa è d’accordo anche che “si vaccinino coloro che non sono vaccinati nella pubblica amministrazione perché svolgono un ruolo essenziale per la società e sono al contatto con il pubblico. Quindi io direi che ci vuole molto buon senso”. Sulla durata, Palù precisa che “nove mesi potrebbe essere una via di compromesso per includere più persone possibili ma questa è una valutazione non tanto scientifica quanto di opportunità e di disponibilità di mezzi e di risorse vaccinali”.
Stefania Losito