Sarà il libreria dal 16 marzo “Nel mezzo” il libro con cui Francesco Sarcina si racconta.
Dice il frontman delle Vibrazioni: “Ho deciso di raccontare la mia storia. Nel momento stesso in cui ho pensato di farlo, ho capito che avrei dovuto dire tutto, non tralasciare nulla, insomma vuotare il sacco.
Raccontare fino in fondo la storia di un uomo, non di un cantante. Parlare liberamente di chi sono e da dove vengo, della mia folle voglia di amare e della difficolta’ di farmi amare. Dei miei abusi, dei miei tormenti, di quello che mi ha tenuto in vita fin qui. Di tutto quello che ho avuto e di quello che mi e’ mancato. E cosi’ ho fatto” .
La sua vita sembra un romanzo, ci sono la mamma che lo abbandona, un bisnonno omicida, una infanzia con spaccio tra le periferie milanesi, la musica per non pensare , la band nella cantina, il padre depresso.
Perchè Francesco Sarcina ha deciso di racocntarsi in modo così duro lo spiega in una intervista al Corriere: “Quando io e mia moglie ci siamo lasciati, in tv, si è scatenato un salottino di basso profilo. Tutti parlano di me come se fossi solo la fine di quella relazione e non 25 anni di musica, di palchi sudati. Come se la mia vita non sia, invece, più intensa, drammatica, ricca di soddisfazioni e cadute. Mi ha fatto profondamente male perché sono il papà di due figli a cui devo qualcosa. Nina ha 5 anni e mezzo e temo il momento in cui avrà l’età per leggere su Internet certe cose sul padre. Tobia ne ha 14, l’ho visto soffrire. Gli ho voluto spiegare chi sono e che sono nato in ambienti dove c’erano violenza, droga e dovevi sopravvivere, sapendo picchiare e giostrartela. Gli ho detto: te lo racconto perché il silenzio è pericoloso. Mi ha detto che l’ho sconvolto nel senso buono. Dopo, ho pensato: quasi quasi, scrivo un libro”.
Nel suo scritto c’è spazio al suo passato con la droga e Francesco spiega come è entrata nella sua vita: “I quartieri in cui sono cresciuto erano di un tale piattume che noi ragazzini guardavamo i più grandi con la voglia di stare dove accadeva qualcosa e lì c’erano solo droga e spaccare auto. Per strada, giocavamo a pallone, ma c’era sempre qualcosa da portare di qua o prendere di là. Quando fai il primo tiro di canna, pur di averne ancora, spacci e non solo. La coca, però, arriva molto dopo, quando già suonavo nelle cantine e il circolo di amici si è ingrandito e sa da chiarrivava? Non dai pezzenti come noi, ma dai figli di papà, quelli con la chitarra più bella, gli amplificatori più moderni”.
Spazio all’abbandono da parte della madre: “Sono tornato a casa e ho visto il vuoto, il buio. Fin lì, i miei litigavano, non c’erano soldi, papà si faceva i cavoli suoi, era sempre via, mamma aveva perso il figlio che aspettava ed era rimasta scioccata, ma comunque erano i miei genitori, erano le fondamenta della nostra casa modesta. Invece, quel giorno, loro crollano ed è come se si fosse aperta una voragine in cui sprofondava tutto. Il tempo si è fermato”.
Francesco era sempre arrabbiato da ragazzo: “Ero arrabbiato con la vita e con le donne. Anche il sesso era cattivo, rabbioso. Preso il diploma, facevo il manovale, mi spaccavo la schiena, poi andavo in giro a suonare, rimorchiare e ammazzarmi di canne. Col tempo, alcol e coca hanno preso il sopravvento. L’alcol è la droga peggiore, la più subdola”.
Come si è disintossicato? “Mi sono chiuso in casa per cinque mesi. Mi sono legato al letto. J-Ax mi ha suggerito di fare tutti gli abbonamenti a Netflix e simili. L’ho deciso mentre mi stavo separando, il giorno in cui mi hanno detto che forse avevo un tumore: ho sentito dentro così tanta violenza e cattiveria che non ho dormito. Quella notte, non ho visto la mia vita, ma quella dei miei figli. Mi sono detto: di questo passo non avranno un padre o, se lo avranno, starà su una sedia a rotelle per dieci anni, come è successo al mio. Allora, ho deciso di prendermi cura di me. E per fortuna, non avevo un tumore, ma solo un problema alla tiroide”.
Come sta oggi Francesco? “È una lotta che va avanti, ma sono tranquillo. Non sono mai salito sul palco fatto, però sempre con gli strascichi dei giorni precedenti. Il primo concerto da perfettamente lucido è quello al Forum di Assago, nel marzo 2019”.
Che cosa l’ha fatto cambiare e cosa lo ha fatto rinnamorare delle donne? “Mia figlia Nina mi ha fatto rinnamorare della femmina”.
Angela Tangorra