“Sono convinto che i cittadini britannici voteranno per rimanere nella Ue: non c’è una sola ragione plausibile perché scelgano il contrario”. Lo ha dichiarato, intervenendo in diretta su Radionorba, l’europarlamentare Gianni Pittella, presidente del gruppo parlamentare dei socialisti e democratici. “Se dovessero scegliere – ha continuato Pittella – di uscire dall’Ue tutto sarebbe negativo per loro, per i loro interessi, credo che prevarrà la ragione rispetto alla campagna di pancia e alle falsità che sono state disseminate in questa campagna referendaria per le quali è stato utilizzato il tema delle migrazioni, come se poi il Regno unito fuori dall’Unione non avrebbe lo stesso problema”. “Il Regno unito – ha detto Pittella – è il paese dell’Unione europea che ha maggiori condizioni di non partecipazione a politiche comuni: infatti non sta nell’area Shengen, non ha l’euro, è fuori da altre decisioni assunte e quindi le accuse rivolte dal fronte antieuropeista all’Ue è un modo mistificatorio di presentare le cose mentre trascurano il dato vero e cioè che il mercato unico europeo è il mercato principale del Regno unito: se malauguratamente domani mattina il Regno Unito fosse fuori dall’Ue ci sarebbe bisogno di rinegoziare tra Unione e Gran Bretagna, che diventerebbe un paese terzo, un accordo commerciale per il quale servirebbero almeno tre o quattro anni e in tutto questo tempo il Regno Unito si priverebbe della possibilità di avere uno sbocco per i propri prodotti nel mercato interno europeo, un danno incredibile”. Danni per la Gran Bretagna e per gli altri paesi, compresa l’Italia. “In questo contesto – ha spiegato Pittella – anche l’Italia dovrebbe rinegoziare gli accordi commerciali con la Gran Bretagna, il che bloccherebbe l’import ed export con riflessi negativi sull’occupazione delle aziende che hanno rapporti commerciali con il Regno Unito”. Per Pittella, indipendentemente dall’esito del referendum, “da domani bisogna ripartire, l’Europa deve riavviare un processo di integrazione politica e noi socialisti e democratici saremo i motori di questo processo di integrazione politica”.
Maurizio Angelillo