Prestiti usurari con tassi d’interesse tra il 300% e il 400% annui. Due coniugi di San Nicandro Garganico, nel Foggiano, sono stati arrestati con l’accusa di usura ed estorsione aggravate dal metodo mafioso. Avrebbero taglieggiato e minacciato per anni un imprenditore agricolo di Orsara di Puglia che, per la prima volta in provincia di Foggia, come sottolineato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, ha trovato il coraggio di denunciare i propri aguzzini.
In carcere sono finiti il pregiudicato Tommaso Martino, ritenuto vicino alla batteria mafiosa Moretti-Pellegrino-Lanza della Società foggiana, e sua moglie Costanza Pia Diamante. Gli indagati avrebbero ripetutamente minacciato la vittima, anche puntandole contro un’arma, con frasi come “io per 65 mila euro ti sparo”, “se qualcuno ha provato a fregarmi nella vita mia, gli ho fatto male”, “ho crepato una persona che mi doveva dare 5 mila euro e mi sono ripromesso che come ti vedevo ti dovevo schiattare in corpo pure a te”.
Martino, per rafforzare l’effetto delle sue minacce, secondo gli inquirenti avrebbe evocato l’appartenenza alla mafia locale e in particolare allo storico boss Rocco Moretti, per conto del quale era considerato il “bastardo picchiatore” incaricato del recupero crediti.
In questo caso, a fronte di 50 mila euro di prestito ottenuto in varie tranche, l’imprenditore di Orsara avrebbe restituito fino a 15 mila euro solo di interessi.
Contestualmente agli arresti, gli investigatori hanno sequestrato beni del valore complessivo di circa 350 mila euro, due appartamenti, tre auto, tra le quali una Porche Macan e conti correnti. Durante la perquisizione domiciliare i coniugi sono stati trovati in possesso di denaro contante per circa 77 mila euro e un orologio Rolex del valore di oltre 10 mila euro. Nell’ambito della stessa indagine sono state perquisite le abitazioni di altri 10 indagati e due persone sono state arrestate in flagranza perché trovate in possesso di droga, denaro contante e un’arma.
Stefania Losito (aggiornamento: Gianvito Magistà)