
E’ la seconda statua più grande d’Italia, con i suoi 21 metri di altezza e 19 di larghezza in cima al monte San Biagio. Il Cristo Redentore di Maratea, nel Potentino, è secondo soltanto al Colosso di San Carlo Borromeo, a Novara. E’ una scultura simbolo della città ma anche di tutta la Basilicata. Ed è per questo che il Consorzio turistico della Perla del Tirreno ha lanciato un appello per restaurarla. Nel comunicato si legge che il Consorzio “accende nuovamente i
riflettori sulla statua, simbolo di Maratea e della nostra regione”. “Si tratta di un’opera d’arte che ha segnato e segna la
storia non solo della città tirrenica ma di tutta la Basilicata. Riteniamo fondamentale riportare l’attenzione della Regione su questo monumento, che – ha specificato il presidente del Consorzio, Biagio Salerno – non rappresenta solo il Golfo di Policastro, ma l’intera area sud della Basilicata. La statua necessita di un urgente intervento di riqualificazione, che deve essere affidato a un’impresa qualificata nel settore. E non solo per sistemare i colpi inferti dal passare del tempo ma anche per risolvere alcune criticità sollevate da un precedente intervento di restauro”.
La scultura fu realizzata con un impasto di cemento e scaglie di marmo di Seravezza dall’artista fiorentino Bruno Innocenti tra il 1963 e il 1965. Grazie al Cristo è nata, oltre dieci anni fa, un gemellaggio con la città brasiliana Rio de Janeiro.
Stefania Losito