Il ministro assicura che si tornerà in presenza, ma ci sono ancora tanti insegnanti non protetti
A settembre si tornerà a scuola in presenza. Ne è convinto il ministro all’Istruzione, Patrizio Bianchi. “Io insisto nel dire che dobbiamo tornare in presenza – ha fatto sapere – e stiamo tutti lavorando per tornare in presenza”.
Secondo il Cts, però, che si è espresso nelle scorse ore, mascherine e distanziamento sociale dovranno restare, così come bisogna individuare, sin da subito, le misure da applicare per i vari istituti a seconda che si trovino in zona bianca, gialla, arancione o rossa. In definitiva si tratta di prevedere le stesse misure dello scorso anno scolastico.
Raccomandazioni che hanno sorpreso il ministro Bianchi. “Chiederemo una precisazione al Cts – ha detto – che ha dato un parere sul ritorno a scuola senza considerare le vaccinazioni: dato che le vaccinazioni stanno andando avanti noi chiederemo che formuli anche questa ipotesi”.
Resta da considerare, però, come ha dichiarato il commissario per l’emergenza Figliuolo, che oltre 200 mila insegnanti non si sono ancora vaccinati. Oltre al fatto che non esistono vaccini per bambini e ragazzi fino a 12 anni.
“Il commissario Figliuolo – ha detto Bianchi – sta lavorando a marce forzate per poter vaccinare tutti. Noi abbiamo come obiettivo la presenza e dall’altra parte il fatto che siano tutti vaccinati”.
“Poi abbiamo diversi ordini di scuole – ha aggiunto il ministro – e i presidi sono responsabili nell’organizzare nel modo migliore, però io tengo la barra: il mio obiettivo è la presenza, obiettivo di Figliuolo sono le vaccinazioni”.
E infatti il commissario sta per inviare alle Regioni la seconda lettera in meno di un mese per chiedere di accelerare e provare ogni mezzo per risalire e convincere i 216 mila insegnanti ancora non vaccinati in Italia. Secondo Figliuolo, per affrontare l’anno scolastico 2021/’22 in serenità, dovrebbero vaccinarsi almeno 180-190 mila di quei professori mancanti oltre che raggiungere anche l’80% dei ragazzi dai 12 anni in su. In quest’ultimo caso la strada è ancora molto lunga: dei 4,6 milioni di giovani vaccinabili, 3,8 milioni sono ancora completamente scoperti e solo 179 mila hanno ricevuto entrambe le dosi.
Gianvito Magistà