
Cortei e commemorazioni in tutte le città italiane per celebrare il 25 aprile, festa della Liberazione dal nazifascismo. A Milano l’Anpi, l’Associazione nazionale partigiani italiani, ha annunciato la mobilitazione di “oltre 100mila persone”. Dal palco di Piazza Duomo il presidente, Gianfranco Pagliarulo, ha lanciato un appello per far sì che il 25 aprile diventi “la festa della buona politica”. Per Pagliarulo occorre liberare la politica “dagli interessi personali, dal giorno per giorno” e c’è bisogno di “esempi positivi” come quello della Resistenza. A Roma, invece, il sindaco Gualtieri ha dichiarato da Porta San Paolo che “Roma e l’Italia sono antifasciste e democratiche e festeggiano a testa alta”.
La giornata si era aperta con il discorso a Cuneo, terra di partigiani, del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. “Ora e per sempre resistenza”, ha dichiarato. Un messaggio forte e chiaro verso chi rivede la storia con i se e con i ma. “La Resistenza fu anzitutto rivolta morale di patrioti contro il fascismo per il riscatto nazionale. Un moto di popolo che coinvolse la vecchia generazione degli antifascisti”, ha aggiunto Mattarella, chiudendo il dibattito e richiamando per davvero tutti ad essere uniti dalla parte della Storia. Che non si riscrive, ma si studia e si celebra nei momenti chiave.
Da Praga il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha sottolineato “il valore assoluto della Resistenza nel superare la dittatura e nel ridare all’Italia la democrazia”. A Napoli, però, la Digos indaga sull’affissione nei luoghi simbolo della Resistenza di foto a testa in giù dello stesso La Russa, della premier Giorgia Meloni e dei ministri dell’Interno, Piantedosi, e dell’Istruzione, Valditara.
Vincenzo Murgolo