La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, oggi è stata in visita a Tripoli, in Libia, per affrontare il nodo migranti. “L’Italia può e vuole giocare un ruolo importante anche nella capacità di aiutare i Paesi africani a crescere – ha detto la premier – e a diventare più ricchi: una cooperazione che non vuole essere predatoria, che vuole lasciare qualcosa nelle nazioni”. “Combattere migrazioni illegali tema di tutta la Ue”- ha proseguito- abbiamo parlato e stiamo discutendo di come potenziare gli strumenti per combattere i flussi illegali. È un tema che non riguarda solo Italia e Libia, deve riguardare l’Ue nel suo complesso, la cooperazione europea verso il Nord Africa”, ha affermato Meloni. “Il modo più strutturale per affrontare il tema delle migrazioni è consentire alle persone di crescere e prosperare nelle loro nazioni – ha aggiunto -. E questo si fa aiutando quelle nazioni a crescere e prosperare e questo è uno dei temi che il prossimo Consiglio europeo affronterà, difesa della dimensione esterna, cooperazione in particolare con le nazioni africane e priorità alla rotta del Mediterraneo centrale, come richiesto dall’Italia”.
Durante l’incontro è stato firmato anche un accordo per potenziare la guardia costiera, un memorandum d’intesa tra i ministri degli Esteri dei due Paesi per supportare la Libia con cinque imbarcazioni attrezzate nel campo della ricerca e soccorso di migranti in difficoltà in mare.
Intanto, l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, e l’amministratore delegato della National Oil Corporation (Noc), Farhat Bengdara, hanno siglato un accordo per avviare lo sviluppo delle ‘Strutture A&E’, un progetto strategico volto ad aumentare la produzione di gas per rifornire il mercato interno libico, oltre a garantire l’esportazione di volumi in Europa. L’accordo è stato firmato alla presenza di Giorgia Meloni e Abdul Hamid Al-Dbeibah. L’investimento complessivo è stimato in 8 miliardi di dollari.
Michela Lopez