E’ stupita la premier italiana Giorgia Meloni per la scoperta dei finanziamenti del governo tedesco alle ong impegnate “nell’accoglienza a migranti irregolari sul territorio italiano”, e lo scrive al cancelliere tedesco Olaf Scholz. “Servono soluzioni strutturali’, aggiunge nella lettera.
Meloni ha espresso anche le sue perplessità per un’iniziativa che, secondo Roma, non risolve alla radice il problema dei crescenti flussi irregolari, e soprattutto non allenta le pressioni sull’Italia. Sui fondi alle ong che si occupano di assistenza ai migranti i territorio italiano, la premier ha chiesto a Scholz “se non meriti di essere facilitata in particolare sul territorio tedesco piuttosto che in Italia”. Quanto al capitolo sui salvataggi nel Mediterraneo, Meloni ritiene che la presenza in mare delle ong abbia “un effetto diretto di moltiplicazione delle partenze di imbarcazioni precarie, che risulta un ulteriore aggravio per l’Italia e incrementa il rischio di nuove tragedie in mare”.
Più che gli aiuti alle organizzazioni non governative, la presidente del Consiglio vorrebbe da Berlino “soluzioni strutturali”, a partire da “un’iniziativa con i Paesi di transito della sponda sud, che peraltro necessiterebbe di risorse inferiori rispetto a quella con la Turchia”, ha rilevato Meloni ricordando il patto favorito dall’allora cancelliera Merkel con Erdogan. La premier si è detta pronta a confrontarsi con Scholz “di persona”, al Consiglio informale di Granada, il 5
e 6 ottobre. Forte della consapevolezza, ha rimarcato, che “dopo un anno” al governo “l’Italia è più credibile e ascoltata”.
“La Germania fermi i finanziamenti”, ha tuonato il vicepremier Matteo Salvini parlando di atto “ostile e oltraggioso”. Azione “grave” che “mette in difficoltà un Paese in teoria amico”, la posizione già espressa dal ministro della Difesa Guido Crosetto.
La cancelleria non si è pronunciata nel merito sulla lettera di Meloni, limitandosi a riferire che “verrà data una risposta”.
Ma sulle ong i tedeschi tengono il punto. In un ennesimo botta e risposta proprio con Crosetto, il portavoce del ministero degli Esteri tedesco Sebastian Fischer si è detto “sorpreso” dalle critiche. La linea tedesca è sempre quella di dare la priorità ai salvataggi in mare, a cui contribuiscono anche le ong, ed in ogni caso questi aiuti sono il risultato di una “decisione del Bundestag presa già diverso tempo fa”, di cui i “partner italiani furono informati”, ha spiegato.
Sul dossier migranti ci sono altri punti di frizione tra Roma e Berlino. Ad esempio il blocco navale per fermare i barconi,
che la ministra degli Esteri Annalena Baerbock ha bocciato, affermando che “violerebbe la Convenzione europea sui diritti umani”. C’è poi la partita del nuovo Patto sui migranti, con implicazioni anche sul tema dei movimenti secondari. Su questo punto Berlino sostiene di avere troppi richiedenti asilo per accogliere altri migranti, a meno che l’Italia non si occupi del primo screening secondo le regole di Dublino. Il vicepremier Tajani giovedì volerà a Berlino per chiedere “spiegazioni”.
Anche la Francia ha blindato le sue frontiere con l’Italia, respingendo gli irregolari a Ventimiglia. Tajani, che ha definito questa misura “sbagliata”, ne ha discusso a Parigi con la collega Catherine Colonna. E comunque nella capitale francese
il segnale più forte verso Roma è di apertura. “Siamo solidali con l’Italia, è una questione che richiede una risposta europea con una cooperazione rafforzata”, ha sottolineato la ministra francese, ribadendo il messaggio pronunciato 24 ore prima da Emmanuel Macron. Una posizione che “il governo ha apprezzato”, ha spiegato Tajani, dicendosi convinto che i due Paesi partner lavorando insieme possano contribuire alla “soluzione”. Il presidente francese Macron sarà a Roma per le esequie del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano e, con tutta probabilità, avrà un incontro con la presidente del consiglio per discutere delle misure da mettere in atto insieme.
E il governo è al lavoro su un nuovo pacchetto di misure per gestire l’immigrazione e su un nuovo provvedimento economico: secondo quanto si apprende, all’ordine del giorno del preconsiglio, la riunione preparatoria del Cdm,
ci saranno oggi pomeriggio due decreti legge. Il primo con misure su “migranti e protezione internazionale, sicurezza e
funzionalità del ministero dell’Interno” e il secondo con “proroga di termini normativi e versamenti fiscali”. Una nuova
riunione del Consiglio dei ministri, non ancora formalmente convocata, dovrebbe tenersi domani nel tardo pomeriggio,
anche per varare la Nadef.
Stefania Losito