Il derby della Madonnina torna al lustro di un tempo, quando nella Milano da bere si giocavano scudetti e semi finali di Champions. La stracittadina che verrà, quella di domenica sera alle 20.45, ha il tocco sopraffino del grande classico; il fascino irresistibile del posticipo e l’attrazione fatale da dentro o fuori. Se perdesse, l’Inter scivolerebbe a meno dieci. Tanta strada da questo Milan, che arranca in Champions League. Ma la debacle internazionale potrebbe diventare una spinta verso il successo. L’eliminazione da tutte le competizioni europee darebbe a Pioli la possibilità di lavorare in settimana con tranquillità. Di gestire forze e recuperi; di evitare estenuanti trasferte a metà settimana, quando ritemprarsi per la domenica costa energie mentali e fisiche. Un anno fa accadde all’Inter di Conte, che seppe regalarsi lo scudetto, riscattando parzialmente l’eliminazione dalla Champions.
Il caso contrario ( successo dei nerazzurri ) riaprirebbe il campionato, sino a rendere la corsa a tre più vera che mai. E la differenza, il corto muso di cui parla Max Allegri ( grande escluso per il momento ), sarebbero gli scontri diretti. In un torneo che avverte clamorosi vuoti di management, che cerca visibilità, ma si affida a broadcaster in affanno, Milan Inter è l’elisir giusto. 57mila biglietti venduti: sold out annunciato e scontato, mentre si attendono spettatori da 135 paesi diversi e tv collegate da 150 stati nel mondo. Ad interrompere la routine della lunga attesa, ci ha pensato l’Inter, con l’annuncio di un colpo magistrale, fatto in casa. Barella ha prolungato sino al 2026.
Michele Paldera