La procura ha già chiesto al Riesame di annullare il provvedimento di scarcerazione degli indagati
Sta facendo discutere la decisione del presidente del Tribunale di Verbania, Luigi Maria Montefusco, di riassegnare il procedimento sulla tragedia della funivia del Mottarone al gip Elena Ceriotti, titolare per tabella del ruolo, che era stato assunto dal presidente dell’ufficio gip Donatella Banci Buonamici come supplente per la convalida del fermo in quanto la collega era assente. Il 31 maggio la Ceriotti è rientrata in servizio e pertanto è cessato l’esonero dalle funzioni.
Il gip Banci Buonamici aveva disposto la scarcerazione dei tre indagati: il proprietario della funivia, Luigi Nerini, l’ingegnere Enrico Perocchio e il caposervizio della funivia Gabriele Tadini, l’unico rimasto ai domiciliari. Ora la Procura di Verbania, appresa la notizia del cambio di gip, ha chiesto al Tribunale del Riesame di annullare il provvedimento di scarcerazione.
Il giudice Banci Buonamici, all’indomani dei fermi, si era assegnata il fascicolo della collega Elena Ceriotti, esonerata per consentirle di smaltire il carico di lavoro arretrato. Ma per Montefusco “tale assegnazione, se giustificata per la convalida del fermo, non è conforme alle regole di distribuzione degli affari e ai criteri di sostituzione dei magistrati dell’ufficio gip-gup.
“È un provvedimento anomalo. Non è mai capitato che durante una partita venga cambiato l’arbitro nonostante tutti riconoscano abbia operato bene” ha detto l’avvocato Pasquale Pantano, legale di Luigi Nerini.
“Non si è mai visto un provvedimento del genere. È la prima volta che non per un valido impedimento ma per un problema tabellare sia sostituito un giudice di un procedimento in corso” è stata invece la reazione del legale di Tadini, Marcello Perillo.
Secondo il presidente della Camera penale del Piemonte, Alberto De Sanctis, è una decisione singolare. “Mai – ha detto – viene riassegnato ad altro gip un fascicolo in fase di indagini, salvo in casi di impossibilità a svolgere le funzioni, come ad esempio per maternità o trasferimento ad altro ufficio. È doppiamente singolare che accada in un piccolo tribunale in cui il vero problema dovrebbe essere quello di evitare l’incompatibilità tra gip e gup”.
“Queste inspiegabili decisioni rischiano di minare la credibilità della magistratura e proprio non ne avevamo bisogno in questo momento storico” ha concluso De Sanctis.
Gianvito Magistà