“E’ stato un anno folle, in senso positivo e negativo – racconta la cantautrice italiana con cittadinanza brasiliana -: portare la mia musica al pubblico, o quantomeno iniziare a farlo. Ho voglia di celebrare i primi step, anche se mi sento un po’ in colpa perche’ non si puo’ dimenticare quello che sta succedendo, e questo rispecchia il cuore amaro, un sapore bitter sweet, agrodolce. Ho 23 anni e non posso non guardare al futuro
con positivita’”.
Sul palco dell’Ariston portera’ allegria con un brano, in quota allegria scacciapensieri. E per questo e’ stata
paragonata a Rosali’a, la cantante spagnola che ha fatto incontrare flamenco e suoni urban, e ad Elettra Lamborghini.
Gaia non rifiuta il confronto e confessa: “Queen Rosalia e’ pazzesca. Il paragone con lei e’ un complimento. E per quanto riguarda Elettra, se e’ portare un momento di spensieratezza quello che ci si aspetta da me, saro’ felice di adempiere il compito”. Il ma, pero’, e’ dietro l’angolo perche’ la cantautrice piu’ latina del panorama italiano vuole dimostrare di essere molto di piu’. “Le mie anime sono tante e lo dimostrero’ nel nuovo album, dove passero’ dal cuore amaro al r&b al darkettone seguendo il filo di cio’ che ho vissuto. Del resto, la domanda che mi mette piu’ ansia e’: dove ti incaselli musicalmente? Ma io non mi pongo limiti. La musica e’ fluida, non ha paletti, soprattutto ora”.
Sulla canzone del festival ha detto: “Il Cuore Amaro e’ il mio, e’ una canzone d’amore che ho dedicato a me stessa, al mio percorso, ai miei traguardi, ma anche ai miei errori, che mi stanno insegnando a crescere. E a perdonarmi. Piu’ passa il tempo e meno ho paura di cadere, perche’ i miei sogni hanno radici forti ben piantate a terra”.
Per la serata delle cover dedicata alla canzone d’autore, la cantautrice ha scelto il brano di Luigi Tenco “Mi sono innamorato di te”, il primo brano che l’ha avvicinata al cantautorato italiano, e di chiamare accanto a se’ la cantautrice belga di origini congolesi Lous and The Yakuza (suo il singolo Dilemme, platino in Italia), come lei simbolo della multiculturalita’.