Mariella Nava torna a trovarci dopo un po’ di tempo, felice di essere a casa nei nostri studi e confessa che mancava dalla Puglia da molto tempo e, come lei stessa dice, “anche un minuto può essere molto quando si tratta della tua terra“.
La cantautrice tarantina è tornata nei nostri studi per parlarci di “Epoca” il suo nuovo album e ci racconta di come è nata una delle tracce che lo compongono che si intitola “Ogni artista ha un cappello”. Spiega Mariella: “E’ un vezzo di molti artisti quello di indossare un cappello e anche io lo faccio ogni tanto, ma non ho mai capito se è un dettaglio dietro cui nascondersi o mostrarsi. Può essere che lo si porti per la timidezza o un carattere distintivo”.
“Epoca” è il titolo del disco con cui Mariella Nava festeggia 30 anni di musica con 13 inediti e il titolo in un certo senso abbatte il timore di una donna di confrontarsi con gli anni che passano: “Sì, è vero” dice “in effetti ho abbattuto questo muro: sono anti Trump!. Ma io ho l’abitudine di abbattere tutti i muri. Racconto un’epoca che è quella che stiamo vivendo. Sono pensieri che nascono da un’idea, da una immagine. Ognuno di noi prima o poi scrive qualcosa che può diventare un libro, una canzone o restare in un cassetto, o magari si tratta di qualcosa che diventa un post su una bacheca social. La nostra è un’epoca disturbata dal virtuale: ci siamo talmente dentro da farci abbagliare da una bellezza talmente tanto illusoria che poi quando dobbiamo partecipare alle cose vere siamo antichi e ci sentiamo persi.”
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Nel suo disco Mariella parla di rinascita e considera che: “Ognuno di noi nasce, ci mettono nelle culle e vuol dire che siamo pronti alla vita ma è la vita stessa che ci fa capire per cosa siamo nati, la nostra vocazione, qual è il nostro talento, perché ognuno di noi lo deve capire ed è importante per diventare veramente vivi, avere una sostanza e una importanza”.
Per i più piccoli e i più giovani che non conoscono molto del passato artistico di Mariella, Claudia e Marco le chiedono di raccontare come avvenne l’incontro con Renato Zero per cui scrisse la bellissima e famosissima “Spalle al muro”: “Lui me lo chiese quando ero ai primi passi, esordivo e nel corridoio dove lo incontrai mi disse: a Ni’ scrivi una canzone pure a me? E io ho dovuto creare qualcosa di bello e importante!”
Tra mille progetti e mille canzoni, Mariella confessa di avere un cassetto pieno di spunti e cose “che annoto, magari cominciate e mai finite anche perchè ogni cosa richiese il suo tempo necessario, magari arriva un pensiero, una immagine di partenza, mi si accende la luce, a volte nascono prima le parole a volte prima la musica. Se mi sento presa allora vado, altrimenti lascio perdere e magari butto via o rimetto nel cassetto!”
Angela Tangorra